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IL CORAGGIO DI SETTI

Il disastro causato dalla retrocessione in serie B, con la svalutazione del parco giocatori e i “nodi” contrattuali che riguardano alcuni big (Pazzini su tutti) sono ben superiori a quei sette milioni di perdite che il presidente Setti ha “imputato” alla gestione dei 100 punti in serie A (54+46 per gli smemorati…).

Per fortuna, però, che il Verona non si è sfracellato nonostante la cura Gardini-Bigon. Il paracadute economico  più grande della storia del calcio imporrà al Verona di vincere (resto della mia idea, stravincere…) il campionato di B.

Slegare l’obiettivo del ritorno in serie A ad ogni costo alla continuità aziendale è una follia. A meno che Setti non abbia fatto i suoi conti: incassare cioè i 25 milioni di questa stagione, sistemare i bilanci e le sue pendenze, fare una squadra dignitosa ma senza garanzie di vittoria certa e poi puntare tutto sul secondo anno, quando il Verona, restasse ancora in B, ne percepirà altri 15.

Per compiere il cammino e ritornare in serie A, in una o due stagioni, Setti ha scelto la coppia Fusco-Pecchia che rappresenta se non un azzardo, quantomeno una scommessa.

Fare critiche preventive, geografiche o peggio ancora etniche sui due, mi sembra francamente una cazzata enorme. Così come giudicarli prima che si siano messi al lavoro. Il problema è che è durissima capire chi sia arrivato a Verona perchè il loro curriculum, per motivi diversi ma simili, non permette nessuna valutazione. Fusco è un agente  (attenzione al conflitto d’interessi, ci ricordiamo tutti benissimo di Pastorello e della P&P…) che ha fatto anche il direttore sportivo. A Bologna ne parlano bene, ma quella è l’unica vera esperienza che ha. Ci viene descritto come uomo dai modi gentili, garbato, intelligente e colto (che non guasta mai).

Pecchia è stato il vice di Benitez e ha alle spalle due fallimentari esperienze come guida tecnica (a Gubbio e a Latina). E’ sufficiente ciò per condurre il Verona che ha l’obbligo di risalire subito dalle sabbie mobili e dove anche un 1-0 striminzito con la Ternana può essere interpretato come risultato negativo? Questa è la domanda a cui solo i fatti daranno risposta. Il resto, credetemi conta zero.

Lasciatemi concludere con un pensiero: comunque andrà, stavolta ammiro Setti per l’audacia della scelta. Potevano essere prese scorciatoie diverse e più “ammiccanti” alla piazza. Stavolta ha scelto di giocare duro. Opinabile, rischioso ma va detto con onestà, molto coraggioso.

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