Da troppi anni l’Hellas Verona non conosce una proprietà forte e soprattutto veronese. Mentre da più parti si spera a gran voce nell’avvento di cinesi e di emiri arabi, personalmente ho un altro sogno. E cioè che Verona, splendida città, si svegli dal torpore e possa riprendere il Verona sotto la propria ala protettrice. C’è a mio avviso un modo per fare questo. Forse solo un sogno, forse utopia, ma sono certo che la nostra città abbia le potenzialità per farlo.
- IL LIVELLO DELL’IMPRENDITORIA. In questo momento Verona resta una delle città più dinamiche d’Italia. Nonostante la crisi, l’imprenditoria veronese si è rimboccata le maniche e ha superato il momentaccio. In questo momento ci sono due tipi di imprenditori: grandi marchi che sono leader a livello nazionale e globale e piccoli imprenditori che hanno dalla loro una straordinaria capacità di essere flessibili e anche visionari. Come far coincidere queste due realtà e perchè possono diventare sinergiche lo vedremo dopo.
- SPORT AD ALTO LIVELLO. Un’altra caratteristica della nostra città è l’essere una capitale dello sport. Anche a livello impiantistico. Verona è un’oasi felice. C’è gente appassionata che alimenta le nostre squadre e che permette a Verona di avere squadre di alto livello praticamente ovunque. Questa è una realtà che non può essere data per scontata e che opportunamente sfruttata può diventare una meravigliosa risorsa.
- L’HELLAS E’ LA NOSTRA NAZIONALE. Senza togliere nulla al Chievo, di cui va riconosciuta la straordinaria capacità imprenditoriale, è il Verona la “nazionale” dei veronesi. Intere generazioni si sono riconosciute nell’Hellas, che è la squadra della città. Il Verona è un patrimonio che la passione popolare ha tenuto a galla in questi anni ma che non è mai riuscita a trovare una proprietà stabile e soprattutto veronese.
- MANCA UNA REGIA. Come si possono unire tutti questi puntini (piccoli imprenditori-grandi marchi-capitale dello sport-Hellas Verona)? Provate a pensarci un solo istante e troverete subito la soluzione: con una grande polisportiva di cui l’Hellas Verona sia la capofila e che contempli al suo interno tutte le altre discipline. Verona ha tutto, ma serve una regia e la buona volontà.
- L’IDEA. Ora proviamo a focalizzare l’idea. Ipotizziamo che cento piccoli imprenditori si mettano d’accordo e pongano le basi per un grande progetto. Volley, basket, calcio femminile eccetera a quel punto confluirebbero in una polisportiva denominata Hellas Verona. Il capofila sarà ovviamente l’Hellas Verona calcistica, il vero traino dell’operazione. Nessuna fusione, sia ben chiaro. Solo l’unione di una serie di realtà per creare un’economia sportiva che possa alimentare l’intero movimento. I grandi marchi (i nomi fateli voi) non dovrebbero impegnarsi in prima persona, ma solo garantire il loro appoggio con sponsorizzazioni ad hoc nei settori che loro riterrebbero di maggiore attrattiva per i rispettivi clienti. Immaginate a questo punto che l’intero sistema poggi su una cittadella dello sport che possa attrarre famiglie e tifosi. Immaginate un centro sportivo che sia il volano di tante attività e le imprese commerciali che qui potrebbero nascere. Immaginate tutto ciò e avrete trovato la soluzione. C’è una realtà sportiva veronese che ho imparato a conoscere e ad apprezzare negli ultimi mesi: la Calzedonia Verona. Un esempio di come una buona gestione possa attrarre sponsor, interesse, imprenditori. Sono più di 100 le aziende che hanno appoggiato il volley veronese. Da lì si potrebbe partire. Non servono Cin Ciun Là nè McKenzie per fare grande sport a Verona. Basta molto poco. O tantissimo. Basterebbe crederci. Voi ci credete?
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