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CAMBIA LA RIGA NON LA SOSTANZA

Un anno la riga è verticale, un altro orizzontale. La sostanza resta la stessa.La maglia del Verona è brutta ma soprattutto al di là di ogni considerazione estetica che lasciamo al gusto personale, è una maglia senza passione. Se quella dello scorso anno era paragonabile a quella della Juve Stabia, quella di quest’anno assomiglia tremendamente a quella del Parma. La speranza è che le similitudini finiscano qui, ovviamente. Ma resta questa sensazione sgradevole che la maglia sia il frutto della mente di persone lontanissime dal sentire del popolo gialloblù. Non c’è nulla purtroppo, dai colori al disegno che possa ricondurre a una maglia che abbia un senso identitario. Il marchio Nike dalla prima presentazione a oggi non ha fatto altro che peggiorare questa tendenza. Se al primo anno venne presentata una seconda maglia total black con la giustificazione della fretta e una (tutto sommato) discreta prima maglia, le cose sono scivolate sempre più verso il basso con l’orribile nerogiallofluo della scorsa stagione. Il problema è che è concettualmente sbagliato concedere al marketing di incidere così tanto sulla prima maglia, sino a svilirne l’identità, i colori, lo stesso simbolismo. Nessuno in nessun’altra piazza osa tanto. A Verona si fa e al quarto anno è ora di far sentire la nostra voce. Ridateci la nostra storia, i nostri colori, la nostra passione.

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