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L’EVOLUZIONE DELLA SPECIE

Darwin ci ha insegnato che la natura plasma se stessa. Adeguandosi all’ambiente e mutando geneticamente gli animali, facendo sopravvivere solo quelli più adatti. Si chiama evoluzione. Mi piace pensare che anche il Verona si stia adeguando, una squadra che migliora e che è in grado di uscire rafforzata da ogni partita. Pecchia ha dato al Verona un’identità, un gioco, un’idea tattica, ma giornata dopo giornata il Verona dimostra straordinarie doti di adeguamento all’ambiente circostante, alle squadre avversarie. A La Spezia abbiamo visto un Verona inedito. Siamo passati dal calcio orizzontale, al calcio verticale. Un calcio tra l’altro bellissimo, fatto di rapidi tocchi, triangolazioni di prima, profondità. Un Verona che ha cambiato pelle, che è “mutato” pur non perdendo identità. E’ un lavoro straordinario quello del nostro allenatore e che, come si diceva qualche settimana fa, porterà a costruire una squadra con solide fondamenta e concetti che stanno diventando sempre più sofisticati.

Spezia era il primo esame di maturità dopo la gara con il Frosinone. Ne è uscito un 4-1 fantastico in cui la squadra di Pecchia ha fatto vedere un’altra faccia ancora. Una faccia divertente ma anche umile. Un Verona che ha “assorbito” il gioco alto e intenso dello Spezia e poi si è disteso con una qualità e con un progetto di gioco che non si vedevano da anni. Ma soprattutto il Verona è una squadra che ha acquisito un’intelligenza superiore, nel senso di “intellegere” la partita, l’avversario. Un Verona “mutato” e “mutante” i cui destini, ovvero margini di miglioramento, francamente non riusciamo a scorgere.

 

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