Bellissimo e poi bruttissimo. Il Verona è così, lontano dall’essere una squadra solida e equilibrata. La sconfitta di Latina, al di là di ogni considerazione sui rinforzi e sul mercato, ci restituisce questa immagine: l’Hellas è una squadra precaria, incapace di gestire un campionato che a questo punto avrebbe dovuto vederla in fuga solitaria e che sarà invece molto combattuto sino alla fine (con tutti i rischi che questo comporta…).
Non è questione di come gli avversari ti affrontano. E’ evidente che ognuno usa le armi che può. Il problema è che il Verona è ripiombato ancora una volta in tutti i difetti evidenziati nella precedente crisi/frenata. Pareva che quel periodo fosse stato superato e anzi, grazie proprio alle difficoltà, che il carattere si fosse finalmente forgiato.
Invece si riparte e il Verona torna ad essere un pulcino impaurito, incapace di analizzare la gara, di cambiare passo, tattica, strategia. Una squadra monocorde a cui basta poco per spezzarle le ali e pochissimo per mandarla in crisi. Se sia una questione fisica non è dato a sapere. Non lo crediamo possibile e se fosse così sarebbe forse anche peggio. Può essere una questione tattica (bloccate le fonti di gioco incapaci di rifornire gli esterni, a loro volta incapaci di saltare l’uomo, il sistema Verona salta), ma anche questo alibi francamente non regge.
Resta il fatto, che in taluni momenti del campionato e della stagione, una squadra deve dimostrare di avere i coglioni (pardon, ma quando ci vuole, ci vuole). Che vuol dire la capacità di affermare il proprio gioco, la propria superiorità tecnica, i propri concetti. Si può fare senza pensare di mandare la palla in tribuna, che è sempre una scorciatoia. Come diceva un allenatore dell’Hellas qualche anno fa: non tutti i giocatori possono vestire la maglia del Verona, non tutti sono adatti per il peso che comporta, per la pressione (ma quale, mi verrebbe da chiedere????) che esiste. Ecco: dopo Latina in pochi sono sembrati in grado di vestire quella maglietta. Rifletterci bene prima della Salernitana, please…
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