Va dato merito a Pecchia e ai suoi ragazzi di rialzarsi sempre dopo ogni sconfitta. Il cammino in casa resta eccezionale, il segnale che il Verona manda al campionato è chiaro. Non siamo morti. La gara con la Salernitana non è stata una passeggiata, un po’ di fortuna (finalmente), tanta sofferenza e sprazzi di splendido gioco hanno steso un’avversaria che ha avuto il merito di giocare a calcio, pur farcendolo della giusta dose di agonismo.
La gara con il Latina aveva creato un’ondata di pessimismo che fa parte del dna del tifoso del Verona abituato a vederne di tutti i colori e a pensare sempre in negativo. Pecchia ha ragione quando chiede di stare tutti uniti, ma deve capire che nel nostro vissuto ci sono clamorose retrocessioni all’ultima giornata e traversie di ogni genere, shock collettivi che poi costituiscono l’immaginario collettivo della gente scaligera, difficili se non impossibili da rimuovere. Siamo fatti così con il solo scopo di volere il meglio per la nostra squadra.
Ecco perchè le nostre discussioni e le nostre chat in questi giorni mettono in primo piano il mercato. Per un normale e distaccato osservatore quello dell’Hellas sarà stato un mercato normale se non buono, con due ritocchi di peso e qualità come Bruno Zuculini e Alex Ferrari. Per un tifoso del Verona (e mi ci metto anch’io nella categoria) è un mercato deludente. E’ ovvio che vorresti avere una difesa di ferro e un attacco stellare e non capisci perchè ti costringano a soffrire anche in questa stagione in cui la società ha incassato una specie di premio per la retrocessione. Sono tanti soldi che dovrebbero metterci al riparo, sportivamente parlando, dalla sofferenza. Invece abbiamo capito benissimo che Setti questi soldi o li ha già spesi prima (boh?) o comunque non li spenderà per rafforzare ancora di più una squadra che lui e Fusco ritengono abbastanza forte per andare in serie A. E così ci dobbiamo accontentare, ricordando quando si stava peggio (veramente) e si navigava nei bassifondi della C1, mentre un ds ci raccontava che eravamo la Juve della categoria.
Sarà, insomma, una sofferenza come sempre. L’essenza stessa di un tifoso dell’Hellas. Altrimenti che gusto ci sarebbe? Alla fine magari scopriremo che Setti lo fa per il nostro bene perché ci tiene che non perdiamo il nostro dna…
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