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MERCATO PASTORELLIANO

E’ mancato il colpo del ko. Quello che tutti si aspettavano. Con un mercato “pastorelliano” Setti e Fusco sono rimasti coerenti con quanto detto. Hanno preso due giocatori in prestito e un altro per giugno (non si sa per quale categoria). Tra chi auspicava rivoluzioni e chi una tattica conservativa, ha vinto la via di mezzo. Si è aumentato il ventaglio delle possibilità per il centrocampo con Bruno Zuculini e dato un’alternativa alla difesa. Il “pasticcio” Cherubin-Albertazzi sarà risolto non mettendo nessuno dei due in lista.

Tranne Brosco, scommessa tra le scommesse, in arrivo per giugno, non è stato fatto nessun investimento. Invece è stato ceduto interamente Wszolek al Qpr. Altro incasso dopo quelli estivi. E soprattutto non si è affrontata la vera questione. Se il Verona avesse voluto veramente migliorare doveva agire sugli esterni. E’ lì che si è faticato, è lì che sono arrivate le delusioni più grandi.

Se San Pazzini non avesse portato tutti quei punti (pare 21 su 44, un dato “pazzesco”), il Verona non sarebbe primo. Aspettando Gomez, Siligardi e compagnia, Fusco e Setti si sono presi un rischio enorme.

Per fortuna, e lo dico con cuore sollevato, se Atene piange, Sparta non ride. Guardando in casa d’altri il mercato è stato una sorta di circo Barnum (che forse proprio per evitare spettacoli così indecorosi ha da poco deciso di chiudere i battenti…). Il Bari è stato attivissimo ma non ha risolto il problema del gol prendendo Floro Flores e Raicevic. Il Frosinone ha lavorato meglio e infatti alla fine si giocherà il primo posto con il Verona. A Carpi non hanno più idee e forse hanno finito anche i soldi (o la voglia…). Il Benevento prometteva sfracelli ed è rimasto praticamente inalterato. Forse l’oscar del mercato va alla Spal che ha preso Floccari, il vero e unico rinforzo capace di spostare gli equilibri.

Mettiamola così: meno male che è finita. Ora si torna al campo e là non si può più sbagliare. Pecchia dovrà essere più “creativo” e inventarsi qualcosa. L’unica certezza che avrà è che il Bentegodi sarà sempre vicino alla squadra. Di tutto il resto, come diceva il poeta, non v’è certezza…

VOTO PERSONALE AL MERCATO 5,5.

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