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E ORA SOTTO CON IL BRESCIA

Criticare è legittimo. Ci sta. Soprattutto se si parla del Verona, oggetto di amore e identità. Ci sta nei modi e nei tempi giusti. Ci sta per far capire che l’andazzo è sbagliato. Ci sta perché i giocatori passano e i tifosi restano. Ci sta perché vestire la maglia del Verona è una responsabilità e se non lo capisci (caro giocatore…) te lo spiego.

Quello che non ci sta è il fischio preventivo. Quello fatto “ad personam” e soprattutto prima di una partita. Il fischio strumentale. Quello è un fischio che disgrega, che spezza l’animo, che indebolisce la nostra squadra e tutti noi. Non si fischia per antipatia né si batte sempre le mani per simpatia. Tantomeno lo si fa prima di una gara delicatissima del NOSTRO Verona.

Ecco, il Verona è di tutti noi, non di qualcuno e basta. Non ci sono tifosi di serie A né di serie B. C’è chi per lavoro, per mancanza di soldi, per mancanza di tempo, perché ha una famiglia da mantenere, non riesce ad andare allo stadio. Ma state certi che questo tifoso soffre terribilmente come chi va allo stadio e sicuramente sarà il primo ad ammirare chi va in trasferta e sacrifica tempo e denaro per andare in giro per il mondo a sostenere la nostra squadra.

L’Hellas ha una sola cosa che fa la differenza. Non i presidenti che vengono da fuori, non gli imprenditori locali, non gli sponsor. Ma la sua gente. E’ la gente che ha salvato il Verona dalla sparizione. Gente appassionata, meravigliosa, eccezionale come quando applaude la propria squadra che finisce in serie C. Ecco, non disperdiamo questo patrimonio sull’altare di un fischio preventivo fatto con il solo scopo di colpire una persona che ha la colpa di non essere simpatico a qualcuno (chissà poi perché, forse perché troppo educato e gentile?). Francamente siamo troppo alti per abbassarci a queste miserie. E ora sotto con il Brescia.

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