Logica stringente: chi contesta Pecchia lo fa perché evidentemente ritiene il Verona uno squadrone capace di ammazzare il campionato. Quindi ritiene il lavoro della società ineccepibile e i soldi del paracadute ottimamente spesi.
Chi contesta Setti, invece, non può avercela con Pecchia. Perché vuol dire che non ritiene la squadra all’altezza e ciò significa che Pecchia sta facendo un ottimo lavoro visto che la squadra è seconda e oggi, virtualmente in serie A.
Non si può però contestare Pecchia e avercela anche con Setti.
Io credo che il Verona sia stato assemblato in qualche maniera a luglio, vendendo tutto ciò che c’era da vendere e scommettendo su un sacco di giocatori. Alcune di queste scommesse sono state vinte, altre clamorosamente perse. Pecchia ha una squadra che vale le altre che sono in corsa ed infatti è in piena lotta per la A. La società è colpevole per aver volutamente sottovalutato il mercato di gennaio dove si imponeva un’azione di rinforzo molto più profonda di quella che Fusco e Pecchia hanno avvallato.
Colpevolizzare Pecchia significa guardare il dito che indica la luna (Quando il dito indica la luna, lo stolto guarda il dito. Vecchio proverbio cinese).
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