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TONI E L’IMPIETOSA LEGGE DELLA VITA

Nico Penzo, bomber del Verona e persona molto intelligente, mi raccontò di quanto sia difficile per un calciatore smettere di giocare a pallone. E’ un momento della vita che un atleta non vorrebbe mai affrontare. Penzo, diventato presidente dell’Associazione ex calciatori dell’Hellas Verona, mi dava alcune incredibili notizie: i calciatori che smettono di giocare sono i più colpiti dalla depressione. Senza parlare dei problemi finanziari per l’incapacità di gestire il patrimonio accumulato. Il fatto di essere improvvisamente una persona “normale” non sempre viene accettato.

Faccio questa premessa dopo che è stata data l’ufficialità dell’addio al Verona di Luca Toni. Non che questo sia il caso di Luca, sia ben chiaro. Ma è per spiegare quanto sia dura tornare sulla terra per chi è stato un marziano in campo.

Il fantastico bomber del Verona non è riuscito a inserirsi nell’organigramma del Verona. Scrissi qualche tempo fa che Toni aveva bisogno di un ruolo. Toni s’è pure arrabbiato e mi dispiace che non abbia capito il senso delle mie parole, forse mal consigliato da qualcuno che gli soffia nelle orecchie.

E’ una legge aziendale e di qualsiasi struttura organizzata dare alle persone i giusti ruoli. Ruolo vuol dire “chiarezza” e “responsabilità”. Toni non era un problema del Verona, ci mancherebbe. Anzi, poteva diventare un’eccezionale risorsa. Se solo avesse capito che accidente fare.

Essere il “nebuloso” consigliere di Setti, non faceva bene al Verona. Perché creava ambiguità. Cosa diceva Toni a Setti, quali consigli dava? Era d’accordo su Pecchia, la campagna acquisti, il modo di gestire il Verona? Ecco, questo noi non lo sappiamo, perché senza ruolo, Toni ufficialmente non si era mai esposto. Del resto lo stesso Fusco è stato recentemente molto chiaro: “Il ds sono io e tutto quello che vedete nel Verona dal punto di vista tecnico nel bene e nel male è frutto delle mie scelte”. Una bella assunzione di responsabilità e una chiarezza limpida.

Toni forse non aveva voglia di mettersi così tanto in discussione. Non aveva voglia di ripartire da zero. Gli va dato merito, di aver fatto una scelta di chiarezza. Ancora una volta, come quando era in campo, per il bene del Verona.

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