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CASSANATA, ANZI NO

In due ore abbiamo vissuto due colpi di scena. Prima la notizia shock del ritiro di Cassano, poi quando tutti eravamo pronti a prendere atto di questa decisione che avrebbe avuto ripercussioni comunque limitate sul Verona, Antonio ci ha infilato con un tunnel dei suoi. Non è vero, resto, non vado via, mi hanno fatto cambiare idea, scusatemi, stavo facendo la più grande cazzata della mia vita.

Ha chiesto scusa cento volte, ha promesso una grande stagione. Il problema è che a Cassano ogni tanto si chiude la vena e invece di pensare e di ragionare agisce. Tante volte nella sua vita ha spezzato rapporti e non è riuscito a incollare i cocci, nessuno alla fine è riuscito a limitarlo.

Così gli è successo ieri sera: era stanco, gli mancavano i figli, ha avuto un terribile momento di depressione. Invece di pensare ha convocato la squadra e ha comunicato a tutti che si sarebbe ritirato.

Poi è arrivata Carolina a Antonio si è placato. Ha visto i suoi bimbi e ha sorriso.

Cassano è un ragazzo buono. E’ sincero. La conferenza stampa di oggi è stata uno spaccato di verità, di sentimenti contrastanti che fanno a pugni con la plastica del mondo del calcio moderno. Cassano ha sbagliato, dobbiamo imparare a perdonare queste sue cazzate. Ne farà altre, quasi certamente. Ma poi basta vederlo cinque minuti in partitella e vi assicuro che ogni moralismo va a farsi benedire.

Ha promesso che sarà una grande stagione, ha perso già sette chili, è pieno di voglia di riscatto. Credo sia ancora una scommessa vincente. Mi smentirà, ne sono sicuro. Ma gli voglio bene lo stesso.

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