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WE ARE LATE

Tirare conclusioni dopo un’amichevole non mi piace. Però questa gara con il Newcastle di Benitez (non il Chelsea di Conte, nè il Manchester di Mourinho) ci lascia in bocca una sensazione non buona.

Fatte le debite proporzioni sul solito stato fisico che è per forza di cose diverso, il Verona non ha proprio convinto. Ci siamo presentati a questo primo vernissage di un certo spessore con una difesa che farebbe fatica in B. Con tutto il rispetto per Bearzotti, il giovanissimo Kumbulla, Souprayen e Fares, così rischiamo imbarcate su imbarcate non appena sarà calcio vero.

Certo: mancavano Heurtaux, Caracciolo, Bianchetti, Cherubin, Caceres e Brosco. Ed è una situazione che in campionato si spera non si debba ripetere. E’ un’emergenza contingente ma, ripeto alla nausea, non si possono sbagliare valutazioni. Abbiamo visto anche nella scorsa stagione che ogni scommessa rischia di essere pagata con gli interessi. E il fatto che sia andata bene una volta non deve farci sbagliare il tiro.

Cherubin non si vede ancora, Brosco è un’incognita, Caracciolo è al primo anno di serie A, Bianchetti un’eterna promessa, Souprayen non regala certezze. Al momento quelli più affidabili sono Heurtaux, Alex Ferrari (anche lui comunque un semidebuttante) e Caceres il cui stato di forma e il cui recupero è tutto da scrivere.

Insomma lì dietro, non dormiamo sonni tranquilli. E senza affidabilità difensiva anche il gioco di Pecchia fa fatica a scorrere.

Ripeto affinchè il concetto sia chiaro: non si vuole qui fare allarmismo, ma solo cercare di vedere le cose con sano realismo. E quello che abbiamo visto non è buono.

A Newcastle abbiamo verificato quanto questo progetto sia in ritardo. Con l’avvio durissimo del campionato è un ritardo da colmare in fretta. Diventasse un pesante ritardo, anche in classifica, sarebbero guai seri fin dall’inizio.

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