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IL PESCATORE, LA CAPRA, IL CAVOLO…

C’è questo gioco di logica che racconta di un pescatore che deve portare da una parte all’altra del fiume una capra, un cavolo e un lupo. L’obiettivo è riuscirci senza danni. Assomiglia molto alla storia di Filippo Fusco: il quale ha ereditato dalla gestione precedente una barca piena di buchi da portare in salvo. Non è colpa sua, ovviamente, ma di chi ha creato questo buco. Basti pensare ai fallimentari investimenti su Viviani (che la Spal vuole sbolognare alla Sampdoria) e al contratto quinquennale di Pazzini.

Quello che Fusco non può dire, essendo consenzientemente salito su questa barca e conoscendone le difficoltà, è la verità. La può far intuire, ma di certo non dirla. Non potrà mai dire che il Verona è prigioniero del contratto quinquennale di Pazzini a cifre milionarie e che il giocatore non dà le sufficienti garanzie tecniche a lui e a Pecchia. Piuttosto di dire questa verità, il ds preferisce mostrare il petto e prendersi stoicamente gli spari della piazza.

La sua speranza è evidentemente quella di salvare lupo, capra e cavoli. Salvaguardando, finchè è possibile, l’immagine di Pazzini (altrimenti chi se lo prenderebbe?), cercando contemporaneamente la salvezza del Verona, tentando infine la carambola più incredibile e cioè la cessione dell’attaccante che libererebbe automaticamente risorse e quindi permetterebbe alla squadra di rafforzarsi.

Nel fare questo c’è un rischio evidente. Ed è quello di creare un gigantesco equivoco. Perchè Pazzini non è e non potrà mai essere considerato a Verona un giocatore normale. E’ il classico Crono che mangia i figli, chiunque metterai davanti a lui verrà fagocitato dal suo curriculum e dal suo carisma.

Pazzini, per di più, ha segnato 22 gol nell’ultimo campionato ed è stato l’eroe della promozione. E’ entrato nel cuore della gente che evidentemente si chiede come sia possibile che quello che era considerato il perno della scorsa squadra sia improvvisamente stato relegato a ruolo di soprammobile.

L’equivoco è acuito dalla caratura di chi prende il posto di Pazzini. L’imberbe e deludente Kean, proprietà tra l’altro della Juventus, ha segnato due gol fino ad oggi di cui uno di culo e l’altro perchè passava di lì. Per cui ci si domanda: ma davvero Pazzini non sarebbe più utile? Fusco risponde che giocando a 40 metri dalla porta avversaria, Pazzini che è uno “stoccatore” e non un “fromboliere”, serve a poco. Mi chiedo se contro il Crotone (Fares centravanti) non sarebbe servito. Così come in altre partite in cui il Verona giocava contro altre pari-grado-livello e non a 40 metri dalla porta.

Pazzini ha giocato mille minuti, ma almeno il settanta per cento di questi li ha giocati a risultato segnato, quando la gara aveva preso un’inerzia negativa. Oltretutto non abbiamo la riprova che Pazzini non possa partire titolare magari con Cerci vicino o con lo stesso imberbe Kean.

La gestione, insomma, è apparsa farraginosa ed è il vero punto dolente che ha dato argomenti ai detrattori di Pecchia e Fusco, ai quali ricordiamo che il caso non l’hanno creato i giornalisti, ma lo stesso Pazzini che alla prima giornata si è rivoltato pubblicamente e sguaiatamente contro la panchina dopo aver segnato il rigore con il Napoli.

Ora si tratta di portare in salvo lupo, capra e cavoli. Ma soprattutto la barca. Cioè il Verona.

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