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PRIMA (STRA) VINCERE LA SERIE B E POI SI CAPIRA’ CHI E’ SETTI

Intanto bisogna vincere. Non è un accessorio ma un obbligo. Vincere non è mai semplice ma il Verona, grazie al ricco paracadute che incasserà e dopo l’ignobile caduta in serie B ha l’obbligo di farlo. Grazie al “booster” economico che i regolamenti consentono, l’Hellas di Grosso è come se partisse con due giri di vantaggio rispetto a tutte le altre. Capisco che quando si abitua il popolo a un digiuno forzato anche una briciola di pane può sembrare buonissima, ma non mi troverete allineato su questi facili entusiasmi. Credo che la società abbia fatto solo il minimo sindacale, rimandando gli investimenti veri alla prossima stagione e ad un’eventuale serie A. Tranne i giocatori presi a parametro zero perchè liberatesi dai fallimenti di Cesena e Bari, tutte gli altri sono subordinati alla voce “prestito con obbligo di riscatto”.

I parametri per giudicare Setti non possono essere gli stessi usati per giudicare (e lo facemmo con critiche feroci anche allora peraltro) altri presidenti. Perchè nessun presidente del passato ha mai avuto così tanto denaro garantito a disposizione. Pensate un po’ al povero Martinelli ad esempio: per riportare il Verona in serie B (e sfiorare la A…) spese qualcosa come dieci milioni di euro di tasca sua. Avesse vissuto la stessa condizione di Setti, probabilmente avrebbe costruito un Verona da Europa League con un patrimonio giocatori incredibile.

Setti invece ha affossato il Verona in due tra le più umilianti stagioni mai disputate in serie A. Ora è tornato in serie B, dove, se non dovesse salire, godrebbe di un altro incredibile salvagente da 10 milioni di euro. Ma il vero Setti si vedrà una volta tornato in serie A. Perché a quel punto la cuccagna (paracadute) sarà finita e Setti non avrà più la rete. Allora dovrà giocoforza attrezzare squadre competitive con allenatori all’altezza e staff dirigenziali adeguati. Per riavere nuovamente un paracadute (sempre che la perversa legge resista) dovrà salvarsi per due stagioni filate e partecipare al terzo anno di serie A, insomma dovrà consolidare il Verona. Per ora dunque nessun fuoco pirotecnico, nessuna festa anticipata. Quelle riserviamole per altre occasioni e per altre imprese.

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