E adesso s’alzino le fanfare… Gioite, perchè il figlio prodigo è tornato a casa. Ammazzate il vitello grasso e banchettate… Una vittoria ci basterà.
E invece a me non basta. Primo perché a questa masnada non credo più da tempo. Secondo perché è un film già visto: ricordate Firenze dell’anno scorso? Ricordate il derby della stessa stagione? Figuratevi se a questa squadra, a questo allenatore e a questo presidente riapro una linea di credito. Molto di più, molto altro dovranno fare per riconquistare l’affetto del tifoso. Benevento sono tre punti. E stop. Arrivati al termine della solita prestazione anonima e per una buone dose di fortuna, altresì detto culo. Da tempo Setti adotta una strategia ben precisa. Abbassare così tanto le aspettative dei tifosi che poi basta un banale e bruttissimo 1-0 per far gridare all’impresa.
Ringrazieremo in eterno il signor Coda, spiegandogli che dalle nostre parti uno come lui lo chiamiamo amichevolmente “mona”. Quel rigore tirato come avrebbe fatto Sbirulino al circo, ci ha tenuto in partita e ci ha permesso di vincere. Altrimenti il risultato sarebbe stato senza dubbio diverso. A caval donato, comunque, non si guarda in bocca, come si dice, e quindi prendiamo e portiamo a casa.
Ma tanto di più, tanto di diverso il Verona e Grosso devono fare. E non sarà questo successo a farmi tornare a esporre le bandiere gialloblù.
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