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SE HAI POCHI SOLDI NON PUOI AVERE COLLABORATORI INCAPACI

Setti ribadisce un concetto: “A Verona mi imputano di voler tenere i conti in ordine, ma io vado avanti lo stesso”. Ecco, questo è un falso, per dirla alla Tony, una “fake news”. Nessuno a Verona ha mai pensato di chiedere a Setti di fare il passo più lungo della gamba, nè tantomeno di rovinarsi per il Verona.

Setti ha ceduto, sempre, tutti i giocatori appena hanno avuto un minimo di mercato. E non ho visto gente scendere in piazza per questo. Ricordo che ha venduto Jorginho a metà stagione al Napoli, uno scempio dal punto di vista sportivo, senza che nessuno battesse ciglio. Ha ceduto Donsah, Gollini, Sala, Ionita, Bessa, persino Zuculini. Nessuno ha mai parlato. Per molto meno, Italiano al Genoa, Pastorello fu “lapidato” sulla pubblica piazza.

Il problema sono dunque i risultati con i conti in ordine. Se non hai molti soldi a disposizione devi essere più bravo degli altri. Molto più bravo. Ecco, qui c’è qualcosa da eccepire. Perchè alle poche risorse messe a disposizione della squadra, il Verona ha peccato proprio da questo punto di vista. Ha speso malissimo i soldi garantiti dai diritti televisivi, che, va ricordato, nessun presidente della storia del Verona ha mai avuto in questa quantità. Eppure nonostante questi soldi, cinquanta milioni solo di paracadute incassati, le plusvalenze come dimostrato e i diritti incassati in A, il Verona ha messo in scena due penosissimi campionati nella serie maggiore, diciamo tra i peggiori di sempre, e due di B, in cui invece di stravincere come avrebbe dovuto, ha faticato oltremisura, quest’anno addirittura rischiando di non andare nemmeno ai play-off. Tutti noi abbiamo fatto un semplice sillogismo: ma se il nostro amatissimo presidente Martinelli avesse avuto tutti questi soldi avremmo visto campionati simili? Ma senza toccare le corde sentimentali, pensiamo a Pastorello: con i soldi che Setti ha ricevuto avrebbe fatto meglio o peggio?

Nessuno ce l’ha con Setti a priori. Ma le gente si arrabbia se ti contorni di collaboratori incapaci, di allenatori scarsi, di giocatori improbabili. E poi, invece di fare un bagno di umiltà, di dire semplicemente: “Scusate, ho sbagliato”, perché accidenti ci sta di sbagliare,  fai il presuntuoso e dici che Aglietti, a cui dovresti fare un monumento, ha lavorato sugli schemi (quali?) di Grosso, sminuendo il lavoro di un allenatore che semplicemente ha fatto cose normalissime. E dici che Grosso (come Pecchia) non ha reso per “problemi ambientali”. E’ lì che si crea, il vulnus, che la spaccatura diventa insanabile. Ed è lì che la banda degli incapaci continua a scavare.

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