Ora che è arrivato Stepinski è giusto dare un giudizio sul mercato del Verona. Un mercato che Juric ha condotto in prima persona, suggerendo se non impegnandosi direttamente, per far arrivare gli uomini giusti. Il risultato, che non può non tenere conto delle prime due gare, è ampiamente sufficiente. Nel Verona sono arrivati giocatori giovani e con una prospettiva e altre vecchie volpi che Juric conosce bene e a cui ha affidato le chiavi della squadra (Veloso in primis e si spera anche Bocchetti). Personalmente mi hanno lasciato perplesso i troppi prestiti che sono il sintomo di un progetto a breve, brevissimo termine e che generalmente non portano a grandi vantaggi. Tutino, per esempio, potrebbe essere stato un ottimo acquisto, ma il fatto che sia in prestito secco lo riduce a piccolo affare.
Lo stesso discorso, ma al contrario vale per Stepinski. Non è il nome che “scalda” la piazza, quel top player che Setti, sbagliando ancora una volta le tempistiche e i modi per comunicare aveva annunciato, ma è un buon affare. Se ottimo sarà ovviamente il campo a dirlo, ma il fatto che il Verona abbia finalmente investito una cifra considerevole per portare un giocatore giovane e di prospettiva non può che essere salutato con ottimismo. Stepinski è un ragazzo d’oro i cui margini di crescita sono inesplorati. E’ una scommessa ma una scommessa ragionata. In mano a Juric può diventare un top player da cui il Verona potrà trarre una grande plusvalenza.
Ma la più grande plusvalenza che quest’anno il Verona può realizzare è la salvezza che può dare finalmente una stabilità economica alla società dopo le balzane stagioni precedenti. Raggiungerla sarà un’impresa e i primi due risultati postivi non devono illudere. Ma il segnale che è arrivato dal campo è stato chiaro: questo Verona se la giocherà sicuramente fino all’ultimo e finalmente la società ha imboccato una strada pragmatica e meno “sborona”, segno che le lezioni sono servite e che Setti, al di là delle dichiarazioni al limite del ridicolo sui meriti di Grosso nella serie A acciuffata per una incredibile congiunzione astrale unita alla bravura di Aglietti, si è reso conto di quanti errori ha commesso in questi due anni. Perciò dò un 6,5 al mercato premiando anche la scelta coraggiosa di aver preso Juric. Speriamo di non essere smentiti.
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