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FINE DEGLI ALIBI

Credo che la colpa principale di Mandorlini sia una sola: essere stato un ombrello parafulmine per tutti fino ad oggi. Per la critica che si è concentrata su di lui, per i tifosi, per la società e anche per la squadra.

Mandorlini ha catalizzato ogni discussione, si sono scandagliati fino al vomito i suoi rapporti con la società, con Setti, con Sogliano, con Gardini. La stampa nazionale (una certa stampa…) ne ha fatto il bersaglio numero uno, incattivita dopo che il Verona ha eliminato la Salernitana ai play-off. In molti se la sono legata al dito, qualcuno, anche dall’interno, ha lavorato per indebolire Mandorlini. Penso a Gibellini e alle sue polpette avvelenate, frutto del livore personale che è nato tra i due.

La gara di oggi può anche essere colpa di Mandorlini, di certo, sta per cadere, nel bene o nel male, l’unico, o forse ultimo alibi per tutti. Mandorlini stesso. Può darsi che le scelte del mister, le stesse che ci hanno fatto vedere grande calcio in questi diciotto mesi non sempre siano state giuste. Può darsi che oggi Moras, Maietta, Ceccarelli e Cacciatore siano stati una scelta autolesionista.

Può darsi che Carrozza e Rivas siano diversi da quelli che abbiamo visto sino ad oggi. Può darsi che Gomez sia passato dall’essere un fenomeno allo stato di brocco in soli sei mesi. Può darsi che ci siamo sbagliati tutti su Jorginho. Di certo, ora, bisogna che qualcuno si prenda le proprie responsabilità come hanno fatto nel bene o nel male società e tecnico in questi mesi.

E la componente che manca è una sola… I giocatori, la squadra. Una squadra che non è ancora gruppo. A cui, forse, oggi è caduto l’ultimo alibi… E forse anche il parafulmine.

 

 

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