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A FINE ANNO NON PARLEREMO DEL GIOCO MA SOLO DEI TRE PUNTI (CHE VALGONO SEI)

Quanto valgono i tre punti con il Sassuolo? Tanto, tantissimo. Doppio, come si dice. E arriverà un giorno, sicuramente, di cui di questa partita non ci ricorderemo del gioco, della difesa troppo bassa, dei rischi che abbiamo corso e della sofferenza che abbiamo provato. Ne parleremo solamente come di una gara che ci ha dato tre punti fondamentali per la salvezza.

Valgono tantissimo i punti di oggi. Una vittoria che il Verona ha conquistato dall’alto di un quarto d’ora di calcio spaziale. Troppo poco, probabilmente. Nel primo tempo, il Verona non ha corso nessun rischio. Nel secondo tempo ha rischiato, tanto, troppo. San Rafael e la fortuna hanno impedito al Sassuolo di pareggiare e così il Verona ha trovato anche il raddoppio.

Perché ne parliamo? Perchè è chiaro che la gara del Verona è stata troppo double face per non farci venire dei dubbi. Perchè quel quarto d’ora non è stato dilatato almeno per un tempo, sufficiente per mettere al sicuro il risultato? Perchè il Verona ogni tanto mette il pilota automatico alla voce “gestione del match” e poi non riesce più a riprendere in mano la gara, a rialzare il ritmo e a mantenere la difesa alta e la squadra corta? Sono atavici argomenti, li abbiamo fatti così spesso che ormai possiamo dire che appartengono al dna del Verona e del suo allenatore. Siamo fatti così, non c’è niente da fare.

Prendiamoci il buono di questa straordinaria vittoria, straordinaria per l’importanza che riveste. Questa è la miglior partenza di sempre in serie A. E nessuno avrebbe scommesso un euro sul fatto che il Verona alla terza giornata dopo Milan, Roma e Sassuolo avrebbe avuto sei punti in classifica.

E se proprio vogliamo vedere il lato positivo della gara di oggi, parliamo di questa capacità di soffrire in simbiosi con un Bentegodi da far venire i brividi, altra arma determinante per costruire il palazzo della salvezza. Qualcuno ha storto il naso per le scelte di Mandorlini. Ma anche qui: non è una novità. Il tecnico fa le sue scelte e credo che vadano rispettate. Di una cosa non possiamo accusare Mandorlini: di essere chiaro. Ha delle gerarchie e le rispetta. Lo ha spiegato molto bene nella conferenza stampa di sabato. Che cosa si può imputare ad uno che ha ottenuto due promozioni, ne ha sfiorata un’altra ed oggi sta guidando il Verona con sicurezza nel difficile cielo della serie A? Ci sarà tempo per vedere Iturbe, Cirigliano e Gonzalez. Se hanno qualità, state certi che Mandorlini li farà giocare. Senza bruciarli, perché questo è un altro rischio che si corre con questi giovani.

 

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