Cosa vuol dire “guardare avanti“? Esattamente quello che spiegavo un mese fa quando fu venduto Jorginho al Napoli. Dissi allora: la cessione è giusta se i soldi verranno reinvestiti per cercare nuovi talenti. La differenza, semplice, banale, chiara sta tutta lì. Un mese dopo, questa società conferma quanti lontani siano i tempi pastorelliani. In grande anticipo e battendo un’aspra concorrenza Sogliano ha messo già le basi per il prossimo calciomercato. Prima Ionita, poi Chanturia, infine Maksimovic, sono tre colpi per il Verona che “guarda avanti”.
Più passa il tempo più Setti, Gardini e Sogliano segnano la differenza con il passato. Tanto che ormai in molti dicono che “una società così non c’è mai stata”. Setti sta dimostrando quando la capacità imprenditoriale possa essere abbinata alla passione calcistica. E’ il punto di equilibrio che abbiamo sempre cercato in un dirigente. Il resto, lo spin fondamentale per far girare le cose, lo abbiamo sempre avuto sotto gli occhi: si chiama Verona. Il suo pubblico, la sua gente, una città meravigliosa che spesso, troppo spesso, proprio i veronesi dimenticano di avere.
Forse l’occhio di un “esterno” come Setti ha visto ciò che neanche i veronesi hanno visto. Le potenzialità di una piazza e di una tifoseria che non ha eguali in Europa. Quella stessa tifoseria vorrei ricordarlo a costo di fare il grillo parlante, che qualche ufficio marketing di qualche importante azienda veronese, indicava (a mio avviso come alibi per spiegare il proprio immobilismo…) come il freno per acquisire il Verona. Follie. Dopo Balotelli, dopo altre mille prove, i veronesi hanno dato a Livorno un’altra grande lezione a chi immaginava banali guerriglie urbane. Sempre avanti. Appunto…
twitter @gvighini
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