Purtroppo ne dobbiamo parlare. Perché ci sono partite e partite e perdere così contro il Napoli fa girare le scatole. Certo, ora si dirà: campionato eccezionale, etc etc… Per carità: nulla di dire. Se mi dicessero di firmare per farne un altro così l’anno prossimo firmerei immediatamente. Ma poiché nella vita (e nello sport a maggior ragione), c’è sempre da migliorare, bisogna pur parlarne. In troppe partite questo Verona è apparso in vacanza, un po’ svagato, con le gambe molli. Ogni volta che la tensione si è abbassata è successo qualcosa di analogo a Napoli. E questo non va bene: cosa significa? Che bisogna sempre incazzarsi per tenere alta la concentrazione? Abbiamo preso una caterva di gol, troppi. E’ un aspetto su cui ragionare per la prossima stagione. E’ vero che tanti ne abbiamo segnati e questo ha reso spettacolare questo campionato, ma credo sia riduttivo porre il problema in questi termini. La verità è che abbiamo preso imbarcate terribili e per fortuna che la classifica ci ha sempre fatto dormire sonni tranquilli. Secondo me sono aspetti su cui si deve lavorare. Perdere va bene, ci sta. Ma almeno sputando sangue. Nessuno qui ha mai fatto drammi quando abbiamo visto la nostra squadra impegnarsi al massimo ed uscire con le ossa rotte. Contro il Napoli non è stato così. Siamo andati a fare una gita a Posillipo e non abbiamo giocato. Questo è un atteggiamento che a noi veronesi, per mentalità, sta proprio sugli zebedei. Comprendiamo di più la scarsezza tecnica di un giocatore, magari mediocre, ma che ce la metta tutta, di una gara così. Non è il caso di fare drammi, per carità. Si sa cosa succede a fine stagione quando le motivazioni vengono meno. Ma perché il Napoli, che ha molta più classe dei nostri, e le stesse motivazioni (anzi, forse noi ne potevamo avere qualcuna in più…) ha corso il doppio? Ecco questo mi piacerebbe saperlo. Dopo di che: applausi, applausi, applausi. E’ stato veramente un campionato meraviglioso, oltre ogni aspettativa. L’Europa League ce la siamo mangiata noi con la regia di Mazzoleni. Ma, nonostante tutto, continuiamo a divertirci. E questo l’importante. Solo per dire da dove veniamo: il 9 maggio di quattro anni fa, perdevamo in casa contro il Portogruaro. Ogni tanto fa bene ricordarlo…
Gianluca Vighini
Gianluca Vighini inizia giovanissimo a perseguire la sua grande passione: il giornalismo. Già a 16 anni collabora con Tele Valpolicella dove si occupa di sport e conduce varie trasmissioni sportive.
Dopo la maturità classica si iscrive a Scienze politiche e inizia a collaborare con il Gazzettino e la Gazzetta dello Sport. A 21 anni, dopo essere diventato giornalista pubblicista, viene assunto dal gruppo Telenuovo dove inizialmente è redattore al settimanale Nuovo Veronese. Qui cura le pagine sportive e di cronaca bianca. Nel 1987 inizia anche a collaborare con la televisione. Nel 1988 entra nella redazione di Telenuovo dove diventa giornalista professionista a 25 anni. Si occupa di cronaca nera seguendo, tra l’altro, il rapimento di Patrizia Tacchella.
Nel 1991 partecipa alla nascita del Nuovo Veronese quotidiano di cui diventa il responsabile delle pagine sportive seguendo come inviato l’Hellas Verona.
Nel 1998 diventa caporedattore di RTL Venezia, costola regionale di RTL 102.5. Dopo una breve esperienza a Roma dove dirige le pagine sportive di Liberazione, torna a Telenuovo dove inizia a condurre varie trasmissioni sportive e in coppia con Luca Fioravanti, vara il tg sportivo Tg Gialloblu. Su indicazione dell’azienda fonda anche Tggialloblu.it, il primo sito sportivo veronese.
Dirige e conduce la popolare trasmissione Alé Verona e ha ideato la trasmissione Supermercato. Da aprile 2021 è il direttore delle testate online di Telenuovo.
E’ anche un grande appassionato di cucina.
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