Visto e rivisto il nuovo Verona avrá nel dna il marchio della solidità. Dopo la caterva di gol (presi e fatti) nell’ultimo campionato, la società ha deciso di cambiare rotta. Partendo dal presupposto che giocatori come Iturbe in giro non ce ne sono, ed avendo il gaucho argentino molti meriti sull’exploit dell’ultimo torneo (non esclusivi, ma abbondanti…), giustamente Sogliano ha pensato bene di costruire una squadra rocciosa che sappia reggere ai flutti tempestosi quando navigherà nel mare aperto del campionato. Per questo ha consegnato a Mandorlini un uomo di totale fiducia come il greco Tachtsidis, un finto stopper che ha nella capacità di fare filtro la sua dote migliore. Passa da questa mossa chiave l’identità del Verona. Ma non solo: avere un fuoriclasse come Marquez, centrale difensivo dai piedi buoni (può stare benissimo anche a centrocampo) e un tipo tosto come Rodriguez (alzi la mano chi non vorrebbe “el pelado” come bodyguard a difesa della propria incolumitá) aumenterà la sensibilità difensiva. Per contraltare mi pare che Mandorlini abbia intenzione di spingere più sulle fasce, soprattutto con i terzini. Agostini-Luna e Martic-Zampano (in attesa di un altro destro) sono chiamati ad accompagnare l’azione con molta frequenza. Certo, magari con la Juventus non sará sempre così… C’é poi Obbadi che a centrocampo deve imparare a fare il Jorginho. L’ex Monaco é sulla strada buona. Davanti Juanito Gomez e Bosko Jankovic dovranno dare ulteriore soliditá, sempre in attesa dell’ultimo colpo ( ad effetto?). Aggiungeteci che Christodoulopoulos lo puoi mettere un po’ ovunque, che Sala deve completare l’ottimo percorso della scorsa stagione, che Valoti é un’affascinante alternativa (e che classe!) e avrete l’idea di un Verona diverso ma pur sempre competitivo. Mancano alcuni tasselli, qualche limatina, il colpo last minute che Sogliano si concederá se non altro per ripetere quelli delle ultime stagioni (Cacia, Iturbe) e sono certo… Continueremo a divertirci. Pur soffrendo sempre come cani… Sennó che gusto ci sarebbe?
Gianluca Vighini
Gianluca Vighini inizia giovanissimo a perseguire la sua grande passione: il giornalismo. Già a 16 anni collabora con Tele Valpolicella dove si occupa di sport e conduce varie trasmissioni sportive.
Dopo la maturità classica si iscrive a Scienze politiche e inizia a collaborare con il Gazzettino e la Gazzetta dello Sport. A 21 anni, dopo essere diventato giornalista pubblicista, viene assunto dal gruppo Telenuovo dove inizialmente è redattore al settimanale Nuovo Veronese. Qui cura le pagine sportive e di cronaca bianca. Nel 1987 inizia anche a collaborare con la televisione. Nel 1988 entra nella redazione di Telenuovo dove diventa giornalista professionista a 25 anni. Si occupa di cronaca nera seguendo, tra l’altro, il rapimento di Patrizia Tacchella.
Nel 1991 partecipa alla nascita del Nuovo Veronese quotidiano di cui diventa il responsabile delle pagine sportive seguendo come inviato l’Hellas Verona.
Nel 1998 diventa caporedattore di RTL Venezia, costola regionale di RTL 102.5. Dopo una breve esperienza a Roma dove dirige le pagine sportive di Liberazione, torna a Telenuovo dove inizia a condurre varie trasmissioni sportive e in coppia con Luca Fioravanti, vara il tg sportivo Tg Gialloblu. Su indicazione dell’azienda fonda anche Tggialloblu.it, il primo sito sportivo veronese.
Dirige e conduce la popolare trasmissione Alé Verona e ha ideato la trasmissione Supermercato. Da aprile 2021 è il direttore delle testate online di Telenuovo.
E’ anche un grande appassionato di cucina.
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