Il Verona ha perso il derby e la colpa dell’arbitro. Non c’è dubbio che Gervasoni abbia condizionato la partita non fischiando un calcio di rigore solare su Toni cinturato da Gamberini e poi non vedendo (qui la colpa è del guardalinee) il fuorigioco di Paloschi. Senza questi due episodi, il Verona non avrebbe perso. Ma forse neanche vinto. E soprattutto non convinto. Se a Udine avevamo visto finalmente un Verona continuo e con logica, oggi siamo tornati nell’altalena che ci perseguita da inizio campionato.
Giochiamo volenterosi ma a sprazzi. Troppi giocatori calano vistosamente nel secondo tempo e il resto è una conseguenza inevitabile. Il Verona non ha intensità, non ha rabbia agonistica, non riesce nemmeno a protestare, a “creare” l’ambiente giusto. Non so a cosa sia dovuto, ma credo che questo stia diventando un problema. Se il Verona deve lottare per salvarsi (come probabilmente sarà) è necessario che lo spirito sia completamente diverso.
Questa squadra, bersagliata dagli infortuni (piove sempre sul bagnato, ma qualcosa di strano in certe ricadute è successo…) non è mai “cattiva”, appare frenata, e soprattutto va in difficoltà davanti a squadre appena appena più solide come lo era oggi il Chievo.
Ripeto da mesi che Peschiera, sede blindata dagli allenamenti, è una torre d’avorio in cui non si respira il clima e il supporto dei tifosi. Soprattutto prima di gare come questa è assurdo che la società non sia riuscita a organizzare un allenamento a porte aperte. Vorrei capire perchè da due anni l’antistadio non è agibile e perchè aprire il Bentegodi è difficile come entrare a Fort Knox.
Le porte chiuse, mi spiace per Mandorlini che è di avviso contrario, sono una cazzata pazzesca, lo dico a livello generale e chi sistematicamente non permette ai propri tifosi di stare vicino alla squadra allontana sempre di più il calcio alla gente. Ho avuto l’impressione netta che il Verona non sia ben riuscito a capire nè la gravità della sconfitta con il Napoli, nè l’importanza della partita contro il Chievo. Lo dico senza polemica, ma perchè voglio bene all’Hellas e mi pare assurdo che non venga “sfruttata” un’arma così importante come la forza che solo i tifosi del Verona possono dare in alcune circostanze.
Già che ci sono mi piacerebbe proprio capire anche che cosa è successo al terreno del Bentegodi, diventato nuovamente una palude. Dopo aver speso centinaia di migliaia euro, ci si ritrova con un terreno molle e vistosamente indecente e se fosse vera la notizia che qualcuno facendo gli ultimi lavori ha bucato l’impianto di riscaldamento (che quindi perderebbe acqua rendendo il terreno una fanghiglia…) ci sarebbe da mandare tutti a quel paese. Dopo averci promesso un campo all’altezza di quelli inglesi, con i tecnici di una ditta olandese esperta in erba (sic… non è una battuta…) che, addirittura ci hanno fermato all’ingresso per non filmare i loro segreti, ci si ritrova con una schifezza putrida e scivolosa non degna di Verona. E’ l’ultimo dei problemi, mi rendo conto, ma forse non così secondario come può apparire.
Alla ripresa, dopo questo Natale, che inevitabilmente è stato guastato dalla sconfitta contro i pandorati, il Verona è atteso dall’Empoli. Per tutti coloro che ritengono la rosa del Verona non all’altezza di questo campionato un invito: si vadano a vedere con che razza di squadra Sarri ha affrontato questo campionato. Credo sia sufficiente ciò per spegnere ogni tipo di discorso. A proposito: l’Empoli ha gli stessi punti del Verona. Chiudo qui. Buon Natale gialloblù a tutti. Nonostante tutto.
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