Ho qui sulla mia scrivania il libro scritto dai colleghi Alberto Fabbri e Matteo Fontana. Si chiama “All’inferno andata e ritorno”. L’avevo sfogliato quando Matteo me l’ha regalato.
Stamattina, quasi per caso, mi sono messo a leggerlo. Parla degli anni bui del Verona, di Arvedi, Cannella, Colomba, Zeytulayev e compagnia cantante.
Un tuffo pazzesco in quella che a me appare preistoria e invece è appena successo, proprio l’altro ieri. Un esercizio di memoria (ahimè la memoria corta, male dei nostri tempi…) che in molti farebbero bene a praticare. Molti degli episodi narrati li ho vissuti in prima persona. Eppure a rileggerli mi pare incredibile siano successi.
Un libro che farebbe bene a tutti i disfattisti, gufi, tastieristi, malati di Facebook che in queste ore stanno creando un clima da tregenda attorno al Verona. Dimenticare è facile, dice il buon Vasco, basta non ricordare…
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