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ANDATE IN PACE

Non capisco che male ci sia ad ammettere una cosa che nel mondo del calcio è risaputa e alla luce del sole: Gardini e Bigon sono amici ed è logico che se Bigon è arrivato a Verona è perché tra i due c’è stima e amicizia. Non vedo nulla di male e francamente nulla da nascondere. Non capisco quindi la precisazione del presidente durante la conferenza stampa: Bigon l’ho preso io. E ci mancherebbe presidente… Chi doveva prenderlo? Non la pensiamo ancora incapace di intendere e volere e quindi è chiaro che la decisione spetta a lei. Speriamo sia sempre così, perchè questa è una garanzia. Ma se anche fosse stato Gardini a suggerirle Bigon, come è stato, non sarebbe la fine del mondo, anzi sarebbe la dimostrazione che finalmente il Verona torna a viaggiare compatto in società senza mille anime, mille conflitti e con responsabili ben precisi.

Bigon si è presentato volando bassissimo. Con l’aria di un giovane curato che il Vescovo, dopo averlo mandato a Napoli in una parrocchia un po’ tumultosa, adesso fa “ossigenare” a Verona. Bigon ha annunciato che la salvezza è il principale obiettivo (ci mancherebbe bis…) e che Sala e forse Gollini sono sul mercato (qui avrei qualcosa da dire ma la diremo al momento opportuno). A precisa domanda ha anche detto che con i giovani è meglio andarci piano, che è meglio portare a casa il risultato (e quindi i soldi di Sky…) che valorizzare un giovane e rischiare la serie B. Un po’ il contrario di quanto aveva affermato Setti qualche settimana fa spiegando le linee guida del nuovo Verona, ma è comprensibile e credo sia molto in linea col pensiero di Mandorlini. Nessuna rivoluzione, ha spiegato Bigon ai parrocchiani, ed anche questo dopo 100 punti e una promozione mi sembra di buon senso.

E’ stata una presentazione come ne ho viste tante, l’unica cosa di cui sono grato a Setti e Bigon è averci risparmiato la parola “progetto” che francamente ha rotto le scatole tanto è stata abusata in questi anni, visto che sappiamo tutti come va il calcio e il progetto è tale solo quando si vince, mentre quando si perde tutti corrono ai ripari e il progetto finisce nel cesso.

Come detto, Bigon va lasciato lavorare e non può essere preventivamente giudicato. Lo farà per lui il campo. E ora, simpaticamente, andate in pace…

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