L’Italia é un paese per vecchi. Giovani bamboccioni di 35 anni vivono ancora a casa di mamma e papá, un po’ (tanto) perché lo stipendio che prendono non é sufficiente a fare una famiglia, un po’ (tanto) perché la mamma fa da mangiare bene, lava e stira e papá paga le bollette.
Il concetto di giovane é molto strano in questo paese. La classe dirigente appartiene all’era glaciale, un 40 enne sembra quasi un lattante.
Il calcio riflette questo stato di cose. Non passa giorno in cui un presidente non si esibisca nella famosa frase: puntiamo sui giovani. Naturalmente si é adeguato anche Setti. Viva i giovani, adelante. Verona dei baby, sarebbe una bella idea, non fosse rischiosa (vedi Cagliari) perché coi giovani puoi avere sorprese di ogni tipo. Meglio allora puntare sul sicuro,su Toni e sui trentenni che in fondo, in Italia, é come avere in squadra un dodicenne. I giovani intanto li mandiamo a “maturare” altrove, in prestito. In attesa che invecchino…
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