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L’OCCASIONE

Mettiamola così: la sciagurata retrocessione in serie B può diventare un’occasione per il Verona. Si riparte in una categoria che dal punto di vista tecnico è crollata negli ultimi anni ma che da sempre nasconde delle insidie. Il Verona ha cambiato molto. Direttore sportivo e allenatore hanno portato una ventata di freschezza in uno spogliatoio ammorbato dalle tossine della scorsa stagione. E’ innegabile che le cose migliori di questo precampionato si sono viste (e sentite) dai nuovi. Un nuovo gruppo si è affacciato all’orizzonte. I vecchi dovranno adeguarsi in fretta, qualcuno lo ha già fatto, perchè equilibri e gerarchie sono cambiate.

Il progetto di gioco di Pecchia è ambizioso. In quanto tale richiede un tempo di “assorbimento” un po’ più lungo. Ma molto si è già visto, non la perfezione ovvio. Dall’altra parte Fusco sta “limando” la rosa. Ci sono da sistemare alcune posizioni che sono il frutto delle scelte della precedente dirigenza. Scelte onerose e che alla fine costeranno molti soldi. Fusco è sembrato come quei presidenti americani che devono rimediare agli errori dell’amministrazione che è venuta prima. Nel momento in cui è diventato il “comandante in capo” non ha mai accusato la malagestione che ha creato queste situazioni. Siamo certi che lui quelle scelte non le avrebbe fatte e che se avesse potuto lavorare su una lavagna pulita avrebbe operato in maniera diversa.

Purtroppo non è così. Fusco deve lavorare per ripulire i danni e per creare una rosa competitiva. Si è assunto un ruolo importante che sta portando avanti con buon senso. Mi sarebbe piaciuto però vedere la mia squadra con “scelte definitive” ad una settimana dall’inizio del campionato. Invece stiamo ancora vivendo tra “color che stanno sospesi”, tra l’offerta sampdoriana per Bianchetti e i timidi approcci dell’Udinese per Viviani. Pecchia rischia di aver sprecato due mesi di lavoro e iniziare il campionato con una difesa ridisegnata e un centrocampo senza il perno centrale. E qui non c’entra nulla il giudizio su Bianchetti e su Viviani. E’ una questione di metodo.

Penso ugualmente, scandagliate a fondo le rose delle altre, che il Verona sia nettamente superiore. Non forse superiore per ammazzare il campionato ma per vincerlo sì. Ecco perché la serie B è comunque un’occasione. Ricreare un nuovo gruppo, un gruppo solido che sappia poi affrontare la serie A. Che una volta raggiunta, è bene precisarlo, non offrirà più l’occasione di avere il ricco paracadute di 25 milioni di euro, se non dopo tre anni. Questa, è la vera sfida.

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