Dopo aver superato indenne la gara con la Salernitana, all’orizzonte del Verona si staglia un’altra gara molto difficile. Seconda trasferta consecutiva e vi dico subito che è una gara che non mi piace per niente.
Anzi: credo che il Benevento rappresenti un rischio molto più alto rispetto alla Salernitana. Si arriva in un ambiente caricato a molla, dove non si è lesinato per il mercato, dove c’è un bravissimo allenatore (Baroni, già stopper dell’Hellas, già vice di Malesani) e dove sarà il Verona ad avere tutto da perdere.
Ovviamente non c’è partita a guardare gli organici, ma come s’è visto anche a Salerno, l’Hellas non può certo mettersi a fare il compitino. E’ bene dirlo, perchè l’attenzione mediatica su questa partita si è abbassata notevolmente, invece è bene tenerla desta. Non è una formalità e le insidie sono maggiori, ripeto, rispetto a Salerno.
Non credo che si possa incorrere nell’errore di sottovalutare l’avversario. Pecchia avrà di certo studiato i rivali di sabato e visto che sono una squadra di ben altro spessore, anche tattico, rispetto alla Salernitana. E l’ambiente che aspetta il Verona sarà peraltro molto simile a quello di domenica scorsa.
Il Benevento aspetta questa gara come se fosse una finale, il Verona deve giocarla con le gambe e con la testa. Cercando di portare quella mezz’ora strepitosa giocata all’Arechi almeno a quarantacinque minuti. Crescere e in fretta, dice Pecchia. Benevento è una tappa fondamentale.
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