Dopo la grottesca conferenza stampa di Seung Lee Woo, in cui le risposte duravano tre minuti e la traduzione due secondi (ci resta l’enorme curiosità di sapere cosa abbia realmente detto…) mi viene solo una piccola riflessione. A prescindere dal valore del giocatore (che si scontrerà poi con una serie di variabili che appartengono al campo dell’ennesima scommessa), è un peccato che il Verona stia mandando allo sbaraglio i suoi giovani.
Non è così che si fa un progetto basato sui ragazzi. Non mettendoli in campo in partita impossibili per loro, caricandoli di responsabilità eccessive, paragonandoli a campioni le cui gesta non potranno mai raggiungere, sperando nella loro esplosione. Non è così che si fa e non si crea patrimonio societario in questa maniera.
Anzi: oggi Zaccagni, Fares, Valoti, Kean sembrano pulcini bagnati, mandati allo sbaraglio senza protezione alcuna. Mi diceva un amico allenatore qualche anno fa: i giovani sono straordinari, ma vanno mantenuti “vivi” nei risultati positivi. Se tutto va bene, il giovane migliora e con il suo entusiasmo ti porta alle stelle. Ma se precipiti in un gorgo negativo i giovani si fanno prendere dalla paura, ti trascinano in basso, recuperare è durissima.
E’ quello che ha detto Pazzini domenica scorsa. E’ quello che pensiamo tutti. A Verona si dice: “Non se ferma el tren col cul”. Aspettiamo la traduttrice sudcoreana per spiegarcene il significato.
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