“Papá perché abbiamo fatto i cori contro Morosini?”. La domanda dei miei due figli stamattina ha aperto la mia triste domenica. Per la prima volta non ho saputo rispondergli. Ho abbozzato un “perché sono stupidi” ma la risposta non é stata efficace. I bambini sono ingenui, ma pretendono risposte chiare e soprattutto vogliono capire il perché. Edoardo e Roberto vanno allo stadio ogni sabato con la loro mamma. Per loro é una festa. Hanno la maglietta dell’Hellas (e non solo) da quando sono nati. Edoardo aveva come vicino di culla il figlio di Pippo Filippini e il giorno in cui venne al mondo, il Verona presentó un giocatore e io presi la sciarpa e la misi nel suo lettino. Roberto che é il piú piccolo crede di essere Nicola Ferrari. Anzi: lui é proprio Nicola Ferrari. In cameretta ha attaccato diligentemente tutti gli autografi che il babbo gli porta dopo ogni trasmissione. Allo stadio, come hanno fatto molti di noi prima di lui, guarda con piú interesse la curva sud e le sue coreografie che non la partita. Quando torno a casa mi racconta con precisione cronistica (penso che qualcosa di mio abbia preso..) tutto quello che succede alla destra del suo posto. Hanno il Verona nel sangue e per loro quella maglietta e quei colori sono qualcosa d’importante. Mi piacerebbe che stamattina fosse stato a casa mia uno di quei ragazzi che hanno cantato quel coro indegno. Che diritto hai di rovinare, oltre al nome di una città, il sogno di questi due bambini che poi sono i figli di tutti noi che abbiamo il Verona tatuato nell’anima? Purtroppo non avrei avuto risposta, se non banalissime scuse. Ho sempre difeso i tifosi del Verona da mille attacchi strumentali, dal fiume vergognoso fatto di materia marrone maleodorante che molti media ci hanno riservato in questi anni, dalle botte di Salerno, dall’indegna inciviltà di Nocera, ma stavolta non c’é nulla da replicare, nulla da aggiungere, se non continuare a chiedere scusa a nome di quegli imbecilli. Edoardo e Roberto la loro risposta l’hanno trovata da soli. Al pomeriggio sono andati al campetto con le loro magliette del Verona. Hanno giocato a pallone tutto il giorno pensando a Rafael, a Maietta a Cacia, i loro eroi. Fieri e felici di tifare per questa squadra. E magari da lassú Piermario Morosini gli avrà anche riservato un sorriso…
Gianluca Vighini
Gianluca Vighini inizia giovanissimo a perseguire la sua grande passione: il giornalismo. Già a 16 anni collabora con Tele Valpolicella dove si occupa di sport e conduce varie trasmissioni sportive.
Dopo la maturità classica si iscrive a Scienze politiche e inizia a collaborare con il Gazzettino e la Gazzetta dello Sport. A 21 anni, dopo essere diventato giornalista pubblicista, viene assunto dal gruppo Telenuovo dove inizialmente è redattore al settimanale Nuovo Veronese. Qui cura le pagine sportive e di cronaca bianca. Nel 1987 inizia anche a collaborare con la televisione. Nel 1988 entra nella redazione di Telenuovo dove diventa giornalista professionista a 25 anni. Si occupa di cronaca nera seguendo, tra l’altro, il rapimento di Patrizia Tacchella.
Nel 1991 partecipa alla nascita del Nuovo Veronese quotidiano di cui diventa il responsabile delle pagine sportive seguendo come inviato l’Hellas Verona.
Nel 1998 diventa caporedattore di RTL Venezia, costola regionale di RTL 102.5. Dopo una breve esperienza a Roma dove dirige le pagine sportive di Liberazione, torna a Telenuovo dove inizia a condurre varie trasmissioni sportive e in coppia con Luca Fioravanti, vara il tg sportivo Tg Gialloblu. Su indicazione dell’azienda fonda anche Tggialloblu.it, il primo sito sportivo veronese.
Dirige e conduce la popolare trasmissione Alé Verona e ha ideato la trasmissione Supermercato. Da aprile 2021 è il direttore delle testate online di Telenuovo.
E’ anche un grande appassionato di cucina.
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