Il mondo del calcio sta cambiando. C’è la crisi che martella duro (Kakà ieri ha detto di essere stato venduto per quello), soldi non ce ne sono più. Inter, Milan e Juve hanno cambiato strategie. La Juventus non arriva a D’Agostino dell’Udinese perchè costa troppo. Il Milan fa passare per due colpi di mercato l’acquisto di due bravi giovani come Zigoni e Beretta. L’Inter vorrebbe disfarsi di Ibrahimovic perchè costa troppo ma non trova nessuno nel mondo disposto a pagare quelle cifre allo svedese.
Parlo delle grandissime per arrivare a noi. Bisogna ripensare al modello calcistico, lontani i tempi in cui due società si scambiavano sette volte un giocatore aumentando ogni volta il suo valore nel bilancio.
Oggi bisogna stare attenti ad ogni euro che esce dalle casse. Ci sono una valanga di squadre che non si iscriveranno al prossimo campionato con gli attuali parametri.
Il nuovo modello può essere quello indicato dal Verona di Martinelli. Un Verona "glocal" fortemente radicato sul territorio, con dirigenti veronesi, un Verona a chilometri zero.
E’ una vecchia via, se volete, ma può essere molto efficace. Non serve spiegare a Bonato cosa voglia dire essere il ds del Verona. E neanche a Fattori. E nemmeno a Terracciano. Tantomeno di deve spiegare a Martinelli che valenza ha essere il presidente del Verona.
Un team di questo tipo sebbene con risorse finanziarie non eccezionali (ma chi ce le ha ora?) può fare la differenza. Bonato sta lavorando 15 ore al giorno. Terracciano ha la tenda canadese in sede. Fattori mangia pane e Hellas da una vita. Sanno benissimo che responsabilità c’è sulle loro spalle, sanno perfettamente che non si può prendere in giro nessuno. Per questo, fino ad oggi, hanno parlato chiaro e venduto poco fumo. Secondo me bisogna apprezzare questo cambio di rotta. Non hanno preso scorciatoie ma alla fine arriveranno a destinazione. Meritano fiducia, se non altro perchè sono veronesi. Come noi.
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