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IL PAGELLONE DI PALERMO-VERONA

SILVESTRI 6.5 E’ lui il motivo di un risultato fin troppo bugiardo. A svantaggio del Palermo, sia chiaro. Un paio di parate fondamentali danno al Verona l’illusione di rimanere in partita fino all’ultimo secondo. Ma illusione era e illusione è rimasta.

BIANCHETTI 5 Male in fase difensiva, inesistente in quella offensiva. Sbaglia tantissimi posizionamenti quando il Palermo attacca ed è dalla sua parte che arrivano le giocate più pericolose dei siciliani. E’ in calo anche fisicamente, visto che già al 60° le impietose telecamere di Dazn lo beccano a boccheggiare, in debito di ossigeno.

DAWIDOWICZ 5.5 Nel primo tempo, nonostante i tanti tiri da fuori del Palermo, non soffre più di tanto, perché i siciliani entrano poco in area. Nei secondi 45 minuti va in bambola e confeziona un paio di giocate horror. Una su tutte un tentato stop di petto con pallone praticamente rasoterra. Si becca anche un giallo del tutto inutile su altrettanto inutile ripartenza dei rosanero.

EMPEREUR 5 Come per il compagno di reparto, il primo tempo riesce quantomeno a tenere fuori dall’area “pericolosa” gli attaccanti del Palermo. Ma pronti e via e al 46° si dimentica che in campo ci sia anche Nestorovski che si infila tra lui e Balkovec per il più facile dei gol. Troppo nervoso.

BALKOVEC 5 Un paio di cross interessanti e poco altro. Quanto al gol che decide la partita, leggere qui sopra.

FARAONI 5 Si capisce subito che non viva la sua miglior serata, perché gli mancano spunto, corsa e quei tempi di inserimento che ultimamente ci aveva fatto vedere. Per carità, ci sta, dopo aver tirato la carretta per un paio di mesi. Certo, se manca lui, che è uno dei migliori, sono “volatili per diabetici”, come diceva Lino Banfi in “Fracchia la Belva umana”.

GUSTAFSON 5 Da lui dovrebbe passare il gioco del Verona. Dovrebbe, ma non succede e se succede nessuno se ne accorge. Lento, lento, lento, non tanto di gambe, ma di testa. Anche lui pare essere in preoccupante debito d’ossigeno.

ZACCAGNI 5 Per lui vale lo stesso discorso fatto per Faraoni, non è serata. Manca di precisione e lucidità nei momenti decisivi e non riesce mai a trovare l’ultimo passaggio, per quanto non è che davanti si sgomitino per dettare il passaggio. Prova la botta da fuori solo in un’occasione e il risultato è disastroso. Gli si perdona una battuta d’arresto. Perché confidiamo che sia solo quello, ovviamente.

LEE 4.5 Indisponente come poche altre volte. Vagabonda per il campo senza una logica e per lunghi tratti non ci si accorge nemmeno che sia in campo. Non c’è veramente altro da aggiungere se non che c’è anche chi, non molto tempo addietro, lo ha addirittura definito “genio”. Maddeché.

DI CARMINE 4.5 Al secondo minuto, dopo una bella combinazione con Faraoni, riesce a farsi largo in area di rigore ma, braccato da Bellusci, stramazza al suolo. Reclama il calcio di rigore, ma riguardando il replay sembra semmai più colpevole per non aver provato a tirare da posizione invidiabile. Il rigore non ci sta, mentre l’occasione sprecata è colossale. Per il resto ancora una prova non degna di quello che doveva essere l’acquisto di lusso dell’estate gialloblù 2018.

DI GAUDIO 4.5 Arrivato a gennaio (per sostituire l’infortunato Ragusa) doveva dare quella vivacità fino a quel momento sconosciuta al Verona. Ebbene, siamo ad aprile e finora i risultati non gli danno ragione perché non è mai in grado di far “svoltare” la partita. Inoltre, si mangia un gol clamoroso, solo davanti a Brignoli, sparando in curva.

HENDERSON 5.5 Entra in campo troppo nervoso, forse arrabbiato per essere nuovamente tornato ai margini della squadra. Si becca in più di un’occasione con gli avversari e questo gli impedisce di essere lucido. Se ci aggiungiamo il fatto che i compagni sono già sull’orlo di una crisi di nervi…

PAZZINI 5.5 Sostituisce Di Carmine e dopo trenta secondi si becca un cartellino giallo per una gomitata su Bellusci. Anche lui, come Henderson, non entra tranquillo e si vede. Trova una buona occasione in area di rigore, a dieci dalla fine, ma spara alla luna.

MATOS 6 Entra bene e va anche vicino al gol. E’ sicuramente mancato a questa squadra, ma ora sembra tardi perché anche lui possa svegliare dal torpore i suoi compagni.

GROSSO 4 Dovevano essere otto partite da giocare come delle finalissime. Il Verona ne pareggia due e ne perde una e buonanotte alle illusioni, alle speranze che solo da tifosi rincoglioniti dal troppo amore ci eravamo fatti. I suoi giocano bene i primi sei minuti (SEI MINUTI), poi spariscono dal campo. Assurdo che Pazzini finisca ancora una volta in panca a intristirsi. I play off sono sempre più vicini e il minimo che si possa raggiungere, per poter poi fare qualche calcolo a proprio favore, è il terzo posto. Così magari, poi, qualcuno in società penserà anche di aver fatto una figata e centrato l’impresa del decennio.

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