MONTIPO’ 7 Se il Verona rimane in partita, con un passivo di solo un gol, il merito è esclusivamente suo, che è bravo in due occasioni pericolose di Cutrone. E’ bizzarro che quando è lui a incidere positivamente la cosa non venga mai sottolineata, come se fosse tutto dovuto e normale. E però appena ha un’incertezza si invoca la santa inquisizione. Tutti zitti, oggi, quello che mettono sempre in croce il portiere del Verona.
BELLA KOTCHAP 6 Sicuramente meglio rispetto a Nelsson, che contro Pellegrino soffre parecchio. Il tedesco come sempre fa valere il fisico, ma non disdegna anche le giocate eleganti. Ben posizionato, nove volte su dieci, è bravo negli anticipi. Per carità, nulla che ci faccia star svegli stanotte ricordando le sue gesta, ma non si fa disprezzare.
HARROUI s.v. (dal 43° s.t.)
NELSSON 5.5 Insomma, l’ammiraglio sto giro da fatica con Pellegrino, che è un bell’osso. Il fisico dell’attaccante emiliano lo mette in difficoltà più di una volta. Prova a cavarsela di mestiere, ma le cose non vanno sempre come dicono i piani studiati in settimana. Anche fisicamente pare un po’ col fiato corto. E così Zanetti lo toglie dal campo, cosa più unica che rara.
NUNEZ 6 (dal 19° s.t.) Si prende subito un giallo, ma non rimane su quell’ammonizione. Bellissimo intervento su Pellegrino, rischiando non poco.
FRESE 5.5 Dispiace, ma dorme sul gol del vantaggio del Parma. Pellegrino lo brucia senza nemmeno tutta sta fatica. Soffre non poco, ma col passare dei minuti è bravo a rialzare la testa. Bene nei contrasti e anche nelle ripartenze. Dove non arriva Bradaric, c’è lui a coprirgli le spalle. Ma la sensazione è che fatichi non poco per arrivare a un livello suffciente.
BELGHALI 4.5 Ecco uno del quale ho sempre parlato bene e del quale continuo a pensare le cose migliori, ma che deve stare sul pezzo. Probabilmente gli impegni con la nazionale non lo hanno aiutato, ma da qui a non entrare praticamente in campo, ce ne vuole. Non riesce mai a innescarsi, a saltare l’uomo e andare sul fondo alla ricerca del cross perduto. Stia concentrato sul momento. Per il futuro c’è ancora tempo.
AKPA AKPRO 5.5 Parte bene, con buona gamba. E’ bravo nel primo pressing agli avversari e dimostra che la condizione fisica finalmente è arrivata. Non riesce, però, a salvarsi dall’involuzione generale che colpisce la squadra dopo il gol del Parma. Aggiungeteci l’infortunio a fine primo tempo e il quadro non è per nulla rassicurante.
AL MUSRATI 5 (dal 1° s.t.) Con lui in campo sembra di essere tornati al calcio degli anni ’50. In bianco e nero e al rallentatore. La condizione non c’è e i piedi non possono bastare in questo campionato.
GAGLIARDINI 5 Abbiamo sempre detto che era il giocatore che serviva al Verona: bravo coi piedi, ottimo regista, capace di decidere i tempi della giocata. E però alla prima difficoltà di fronte al Parma, anche lui si nasconde. Sbaglia tantissimo e, soprattutto, non è mai in grado di dire la sua come altre volte è riuscito a fare.
BERNEDE 5.5 Nei primi minuti di gara è uno dei migliori del Verona. C’è lui dietro l’azione che porta al gol annullato al Verona (per un grave errore di posizionamento di Orban). Ci mette tanta volontà, un pizzico di inventiva, che però svaniscono dopo il gol di Pellegrino. Di lì in avanti non è più in grado di fare la differenza. Ammesso e non concesso che sia nelle sue corde farlo.
MOSQUERA 7 (dal 9° s.t) Entra in campo con una voglia pazzesca. In una manciata di minuti fa tutto quello che Orban non fa ormai da diverse partite. La sensazione è che oggi una prima punta come lui sia fondamentale.
BRADARIC 5.5 Nel primo tempo disastroso del Verona è sicuramente uno dei meno peggio. Ma non riesce ad elevarsi abbastanza per incidere davvero. Poi tutte queste giocate leziose, col tacco, smetta di usarle perché servono a nulla. Più concretezza e meno ghirigori. Prima si impara a camminare, poi a correre.
GIOVANE 4 Gioca una partita degna di “Ai confini della realtà”. Non palesa mai la sua presenza in campo, se non al 60° quando si degna di regalarci il primo tiro in porta. Poi, e non sa nemmeno lui come, riesce a segnare, sfruttando la resilienza di Mosquera. Quando sembra che sia finalmente entrato in partita, sfruttando anche la prima punta, si inventa un retro passaggio di testa per Montipò, praticamente da centrocampo. Una delizia per Pellegrino che ringrazia e ammutolisce il Bentegodi per l’1-2. Anche lui si faccia un bel bagno di umiltà e smetta di leggere i nomi delle grandi squadre. Prima il Verona, poi si vedrà.
ORBAN 4 Nullo. Comincia anche a diventare indisponente. Perché gioca totalmente da solo, convinto che sia uno sport individuale. Mai un fraseggio coi compagni, mai con la testa alta. La responsabilità del gol annullato è tutta sua. Un attaccante non può vanificare un’azione da manuale del calcio solo per pigrizia nel non capire quale sia la posizione da tenere in campo. Si faccia meno video su Tik Tok e pensi di più al campo.
SARR 6 (dal 9° s.t.) Anche lui entra bene, non come Mosquera, ma ce la mette tutta.
ALL. ZANETTI 5 Al netto dell’errore clamoroso di Giovane che, di fatto, regala la vittoria al Parma, non si possono concedere più di 60 minuti all’avversario. Il Verona parte anche bene, ma appena il Parma segna sparisce dal campo. Nessuna reazione, nessun orgoglio, nessuna voglia di andare oltre. E’ questo che preoccupa. C’è un dato inquietante: da quando esistono le vittorie da tre punti in serie A (stagione 1994/1995) solo una squadra è riuscita a salvarsi dopo 12 partite senza una vittoria, il Cagliari. Il Verona deve andare contro tutto, anche del statistiche. Ma serve subito qualcosa di diverso, altrimenti buonanotte.

