MONTIPO’ 7 Para bene su Haj, che spara da due passi ma non supera il portiere gialloblù. Attento, di lì a poco, anche su Bonny. Torna a dare sicurezza al reparto, che con i tre difensori, lo tiene un po’ più al riparo. Meglio poteva fare la squadra nel gol del pari dei padroni di casa. Ma sul 2-3 era impotente. Attento nei minuti finali, quando prende coraggio ed esce con precisione.
DAWIDOWICZ 7 Doveva dimostrare più di molti altri, di sentire ancora addosso questa maglia, questi colori. Lo fa, giocando una partita di cuore e massima concentrazione. Lo sappiamo tutti che tipo di giocatore sia, certo stilisticamente non assimilabile a Nesta, ma quando mette l’anima, va oltre qualsiasi cosa. E così, dalle sue parti gli avversari fanno fatica a superarlo. Ma non finisce qui, perché è lunga e solo con questo atteggiamento può riprendersi la fiducia di tutta la piazza.
COPPOLA 7.5 Da lui e da Ghilardi doveva ripartire Zanetti. E ci ha visto bene. Non solo perché Diego lo ripaga con una partita di spessore, ma anche perché segna un gol bellissimo, che in un colpo solo fa sparire la nuvola di Fantozzi dalla testa dei gialloblù. Nell’arrembaggio finale le prende tutte lui di testa, con forza, coraggio e la calma del senatore.
GHILARDI 7 Per troppo tempo, sparito dal campo, in maniera, a mio avviso, inspiegabile. Se togliamo un guizzo di Man, che gli va via con discreta facilità, regala la sua miglior partita da quando veste questa maglia. E’ un ragazzino, ma non accusa la delicatezza di questa sfida, che poteva davvero determinare tanto della stagione del Verona. Anche lui come Coppola è super attento nei minuti di assalto finale dei padroni di casa.
TCHATCHOUA 6.5 Primo tempo, cosi così, ripresa totalmente di altro livello. Cresce in precisione e spinta e c’è anche lui nel terzo gol del Verona. Quando deve difendere gli tocca sempre fare gli straordinari e capita che soffra, ma non si scompone più del dovuto.
BELAYHANE 7.5 Non sa nemmeno lui come riesce a scendere in campo, dopo giorni con un brutto virus intestinale. Ed effettivamente il primo tempo cerca di giocarlo limitandosi al compitino. Il capolavoro si materializza nella ripresa. E’ DE-VA-STAN-TE. Ha una forza fisica che non riesci a spiegarti, va corpo a corpo contro tutti, poco conta la differenza fisica. Recupera centomila palloni e con la stessa forza li issa nella metà campo del Parma. Non contento prova anche a segnare, costringendo Suzuki a distendersi con fatica. Rinato.
DUDA 7 Anche lui in condizioni non eccellenti, va al piccolo trotto, giocando a bassi giri del motore. Non corre tanto, ma cerca di far viaggiare l’unica cosa che conta, il pallone. La cosa incredibile è che, come tanti, fatica a entrare in ritmo, ma poi quando rompe il fiato diventa un fattore. Non è brillante, ma efficace ed emotivamente, per presenza, per leadership, imprescindibile.
HARROUI 7 Cross pazzesco per il gol del vantaggio, ancora più pazzesco, di Coppola. Passano pochi minuti e sbaglia però il raddoppio, a porta vuota. Conferma di essere assist man anche nella ripresa, dando un pallone magico a Sarr che segna il raddoppio gialloblù. Sarebbe da 8 se segnasse il gol del 3-1, facile facile. E invece, provandoci, si infortuna ed esce dal campo sorretto dai medico. Speriamo nulla di serio, perché questo Harroui è oro per il Verona.
MOSQUERA 7 (dal 66°) Segna il terzo gol, alla fine, determinante.
LAZOVIC 7.5 Era la partita nella quale si dovevano vedere prima gli uomini, poi i calciatori. Il capitano ha deciso di giocare la sua miglior gara, nel match più difficile della stagione, quello da dentro o fuori. Una prestazione perfetta lungo tutto il campo del Tardini. E’ il primo a difendere, è il primo ad attaccare. Quando accelera tira inventa sempre qualcosa. Tanti bellissimi cross, non sfruttati a dovere dagli attaccanti gialloblù. Ma che partita, Darko.
DANILIUC 6.5 (dal 66°) Ottimo impatto.
SUSLOV 7 Lo aspettavamo al varco, perché ci dimostrasse di essere l’uomo fondamentale per questa squadra, visto per gran parte della scorsa stagione. Magari non bellissimo tecnicamente, ma determinante nello spezzare il ritmo del Parma, andando in pressione su ogni avversario che gli si palesi davanti agli occhi. Recupera tantissimi palloni ed è bravo a convertirli in azioni offensive. C’è lui nell’azione che dà il via al terzo gol dell’Hellas. Capisci che a ha dato tutto perché finisce massacrato dai crampi.
DANI SILVA s.v. (dall’85°)
SARR 7 Primo tempo di sportellate da manuale. Bravo a prendersi sempre la posizione e a dettare il passaggio ai compagni. Gli manca lo scatto esplosivo dei primi due metri, ma quando li recupera, non lo sposti. Dentro la partita, con grande focus, segna il raddoppio del Verona quando sempre aver finito la benzina. Attaccante d’area, che con Tengstedt potrebbe formare la coppia più bella dai tempi Brad Pitt-Angelina Jolie.
LIVRAMENTO 7 (dal 66°) Entra con una voglia pazzesca. Non sfrutta al meglio due grandi occasioni, ma poco conta, perché su uno dei suoi tiri parati da Suzuki c’è Mosquera in agguato che la chiude.
ALL. ZANETTI 8 Ha vissuto una settimana surreale, una di quelle che fai fatica a digerire. Per qualche giorno è stato un corpo estraneo per il Verona. Non ha parlato in conferenza stampa alla vigilia, concentrandosi solo sul campo. Ha fatto scelte precise, al netto di assenze pesantissime (Serdar e Tengstedt) e le ha azzecca tutte. Quindi, era un asino prima e un fenomeno adesso? Oppure, banalmente, questa volta erano i giocatori che dovevano dimostrare di essere uomini? Ecco, vediamola così ragazzi. Perché è difficile pensare che un allenatore possa stravolgere le cose in due giorni. Forse chi doveva si è preso le sue responsabilità, senza più la scusa dell’allenatore. Lui a Parma ha fatto il suo, bene. Comprese le sostituzioni, decisive. Avanti con le scelte, però, non si torni più indietro.