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IL PAGELLONE DI VERONA-BOLOGNA

SILVESTRI 6.5 Serie B o serie A, a quanto pare, per lui non c’è alcuna differenza. Un paio di paratone da riflessi felini, una in particolare su Orsolini. Poi, come sempre, grande sicurezza nelle uscite, che siano alte o a terra. Imperitura certezza.

RRAHMANI 6.5 E’ un bel bestione e dalle sue parti il Bologna fatica a passare.  Tenta anche qualche sortita in avanti, quando la gara glielo consente. E non ha paura a tirare robuste scarpate agli avversari quando serve. Ah, salva sulla linea il gol dell’1-2 per il Bologna. Per carità, i piedi non è che siano educatissimi, ma contribuisce alla grande nel dare solidità al reparto.

KUMBULLA 7 Avere 19 anni e non sentirli. Perché a guardarlo giocare, sto ragazzino, al debutto assoluto in serie A, ti sembra di vedere un senior, alla 500^ da professionista. Gioca con piglio e sicurezza da veterano, punta spesso sull’anticipo e, ovviamente, sulla forza fisica. Evidentemente Juric ci ha visto bene, sin dal ritiro estivo. Avanti tutta, Marash.

DAWIDOWICZ 5 Butta giù Orsolini in area: rigore ed espulsione. La sua prima serie A con la maglia del Verona dura appena tredici minuti.

FARAONI 6 Disciplinato e mai fuori posto. Juric gli “consiglia” di badare più alla fase difensiva, piuttosto che andare alla ricerca di gloria in avanti. E lui lo fa con precisione. Sacrifica la spinta, ma è sempre lucido, soprattutto nei minuti finale, quando le gambe sono due piloni di cemento armato.

HENDERSON 6- Tanto lavoro di sacrificio in mezzo al campo, dove, quando il lavoro si fa sporco, lui è sempre presente. Aiuta a schermare la difesa e in più di un’occasione spazza l’area. Manca però nella metà campo del Bologna, dove comunque, in generale, il Verona fatica a costruire vista l’inferiorità numerica.

VELOSO 6.5 Basterebbe la sua pennellata, da quella che fu la mattonella di Adailton, a garantirgli la sufficienza abbondante. Oltre a questa, qualità in mezzo al campo, senso della posizione e del gioco di prima. Non è un fulmine di guerra, ma i pensieri viaggiano alla velocità della luce quando ha il pallone tra i piedi.

LAZOVIC 6- E’ vero, è uno abituato a spostarsi anche a sinistra, ma la sua posizione è la corsia di destra. Quella è casa sua. Quindi contro il Bologna si ritrova in una zona che non lo mette eccessivamente a suo agio, eppure riesce a regalare qualche spunto interessante e qualche accelerazione promettente. Juric, in questo momento, deve fare di necessità virtù ed è lì che è costretto a piazzarlo.

ZACCAGNI s.v la sua partita finisce con l’espulsione di Dawidowicz. Il sacrificato è lui.

BOCCHETTI 6+ (dal 14′ p.t.) Entra a freddo, non è al 100% per reggere praticamente tutta la partita, ma quando ha esperienza e qualità, sai sempre come venirne fuori. E lui lo fa a puntino. Destinato a diventare un punto fermo della difesa.

VERRE 6- Una sua bella conclusione di destro, alta non di molto, solletica la fantasia dei tifosi gialloblù che sognano una gara all’arrembaggio. Ma anche lui è in un ruolo non proprio suo, quindi cerca di adattarsi alla bene meglio. Le gambe non girano ancora al 100% e infatti Juric lo toglie subito all’inizio del secondo tempo.

AMRABAT (dal 3′ s.t.) 6.5 Wow. Il marocchino entra in campo carico come una molla e va rompere le scatole a tutti i giocatori del Bologna, uno ad uno. Ha fisico e “ignoranza” calcistica. Non tira indietro la gamba e corre a quattro polmoni. Che poi, in fondo, è quello che da sempre vogliono vedere i tifosi del Verona.

TUTINO 6+ Santo cielo quante mazzate si è preso il giovanotto. Si sbatte come un dannato, da falso “nueve”, che poi di falso non ha nulla, perché si muove come un vero centravanti. Grande sacrificio e voglia di dare tutto per il Verona. Esce tra gli applausi, assolutamente meritati. Bravo.

GUNTER (dal 42′ s.t.) s.v.

JURIC 6.5 L’espulsione di Dawidowicz certifica una scelta non proprio azzeccata dal primo minuto, ma magari è stata solo “sfiga” e il rigore lo avrebbe causato anche Empereur. Questa squadra ha un’anima che fino a qualche mese fa non aveva e il merito è tutto suo. Perché sta lavorando con materiale tecnico non di primo livello, eppure ne sta ricavando il più possibile. Il Verona, per forza di cose, costruisce una diga davanti a Silvestri, ma quando può cerca di sorprendere il Bologna, senza piangersi addosso dopo l’espulsione del polacco. Certo, qualcosa se lo aspetta dal mercato. E sarebbe un delitto non accontentarlo.

MIHAJLOVIC 10 Al di là di ogni più banale retorica, il serbo ha dato una grande dimostrazione: quella voglia di normalità che spesso ci annoia, ma che invece è un inno alla vita. Dai che ce la fai, Mister!!!

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