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IL PAGELLONE DI VERONA-SAMPDORIA

SILVESTRI 7 Diciamoci la verità, ha rischiato di addormentarsi fino al 23′ del secondo tempo, quando un gran bel tiro di Caprari, che ha visto spuntare all’ultimo, lo ha svegliato di soprassalto. Tempo un paio di minuti e si è ripetuto su Quagliarella. Questa vittoria ha anche la sua gigantesca firma.

RRAHMANI 6 Partita di ordinaria amministrazione, senza particolari pensieri. Qualche rogna in più gli è capitata con l’ingresso in campo di Caprari, che ha provato a svegliare i  suoi da un inquietante stato di torpore. Ha comunque gestito con sapienza.

KUMBULLA 8 Un gigante!!! Il Verona ha trovato un talento che deve essere bravo a non far scappare con troppa leggerezza. Potente, elegante, sempre sicuro di sé. Ha la capacità di leggere in anticipo le giocate degli avversari, quasi come se prevedesse il futuro. Una delizia il gol, una delizia tutto, dal primo al 93′. Ripeto, non si commetta l’errore di svenderlo a gennaio per due noccioline, come già capitato con Jorginho. E’ un tesoro che va tutelato.

GUNTER 6 Per lui vale lo stesso discorso fatto con Rrahmani. Non patisce le pene dell’inferno davanti a Quagliarella, che non è proprio un pirla. Un po’ meno brillante su Bonazzoli, l’unico, nel primo tempo, che prova a darsi da fare nella Samp. In ogni caso, non molla di un centimetro.

FARAONI 7 Continua a stupire e la cifra del suo campionato sta tutta nel fatto che pare fare meglio in A piuttosto che in B. Spinge come un forsennato ed è bravo a rinculare quando gli avversari provano ad uscire dal guscio. Ha tanta qualità e tanta corsa. Sa giocare di fioretto, ma anche di sciabola. Se c’è da buttarsi nella mischia, non ha certo paura di sporcarsi la faccia.

AMRABAT 7.5 Ragazzi, sono in seria difficoltà. Sono finite le parole per descrivere questo ragazzo che, ricordiamolo, ha 23 anni, è giovanissimo. E’ imperiale in ogni sua giocata. Resterà negli occhi per tanto tempo la cavalcata a fine primo tempo che Stepinski non è bravo a concretizzare. Corre come un matto e incredibilmente non perde mai la lucidità. Non lo buttano giù nemmeno in tre, è un pilastro piantato nel campo. Il Bentegodi lo ama. Impossibile il contrario. DEVASTANTE

VELOSO 8 E’ un’arma di creazione di calcio, sempre carica. Dai suoi piedi parte l’assist per il gol di Kumbulla. E sempre dal suo sinistro nasce l’autogol di Murru. Un artista del pallone, capace di produrre arte applicata al football. La cosa che sorprende, oltre la sua qualità sopraffina, sono la fisicità e la capacità di correre senza mai fermarsi. Siamo sicuri che abbia 33 anni? Ma va là dai…

LAZOVIC 6.5 La sua miglior partita da quando veste la maglia del Verona. Parte fortissimo con un paio di incursioni che De Paoli non riesce mai a contenere. Tanti e belli i palloni che mette dentro, nonostante il sinistro, è sempre bene ricordarlo, non sia il suo piede naturale. Stanco per il tour de force al quale  stato costretto dall’inizio del campionato, viene sostituito da Juric dopo una manciata di minuti del secondo tempo.

VITALE (dal 12′ s.t) 6 Entra quando la Samp prova a svegliarsi e lui ci mette il suo per aiutare i compagni.

SALCEDO 6.5 La bellezza di aver appena compiuto 18 anni. Gioca con leggerezza, non curandosi di poter commettere qualche errore. Ma se questi ogni tanto si vedono, la bilancia pende decisamente dalla parte delle cose ben fatte. Velocità, tecnica e sprazzi di qualcosa che sarà. Speriamo che il Verona, questo “sarà”, faccia in tempo a vederlo. Bravo.

VERRE (dal 24′ s.t.) 6 Ha il compito di colpire gli spazi che la Samp lascia liberi, alla ricerca del gol del pareggio. Si prende qualche buon fallo in attacco, capare di far respirare i compagni.

PESSINA 6.5 Bene, davvero bene. Mi piace come accarezza il pallone con quel sinistro fatato. Dietro le due punte è libero di svariare, e lo fa bene, con tocchi deliziosi e imbucate improvvise. Fisicamente può solo crescere. Non mi meraviglierei di vederlo fare bene anche in cabina di regia. Ma al momento, Dio salvi Veloso…

HENDERSON (dal 40′ s.t.)

STEPINSKI 6 Premessa: a me piace, anche da un punto di vista umano, perché non si sottrae alle critiche (guardate l’intervista nel dopo gara). L’impegno è da 8, ma sotto porta deve migliorare tanto. In conferenza stampa, a fine partita, Juric ha parlato benissimo di lui, dicendo che se il Verona non prende gol è anche merito suo. Ne sono convinto, ma l’attaccante vive per il gol. Questo Mariusz lo sa. E questo gol lo pretende. Così come lo richiede l’investimento milionario fatto da Setti.

JURIC 7 E’ significativo l’abbraccio che gli regala tutta la squadra, panchina compresa, al gol di Veloso. Fa pensare a quanto Juric sia riuscito a costruire. Dalle incertezze estive, fino ad un gruppo a sua immagine e somiglianza. E’ l’emblema della semplicità di questo sport, dove i calciatori vengono messi in campo nei loro ruoli naturali. In questo ricorda Bagnoli, che non trasformava un attaccante in difensore. Perché in fondo il calcio non è che sia una misteriosa arte oscura…

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