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IL PAGELLONE DI VERONA-SASSUOLO

SILVESTRI 6.5 Due paratissime, una su Boga, l’altra sulla punizione chirurgica di Berardi. La pagnotta se la porta a casa, eccome. Non può nulla sulla bomba di Djuricic, imprendibile. Il palo lo aiuta, nei minuti finali, a evitare lo 0-2

RRAHMANI 6 Boga è un gran brutto cliente, un autentico furetto. Lui soffre chiaramente la velocità, ma di fisico riesce a mettere qualche toppa qua e là. Cerca di far male anche in avanti, dimostrazione che le gambe non lo mollano, nonostante il tour de force da inizio stagione.

KUMBULLA 6 Si prende un giallo nei primi minuti e questo non può che condizionarlo. Eppure, senza fare grandi cose, tiene a bada Defrel, che è un vecchio volpone, talento e velocità. Ogni tanto anticipa troppo le uscite, rischiando di mandare in difficoltà i compagni di reparto.

STEPINSKI (dal 37′ s.t.) s.v.

GUNTER 5.5 Dopo dieci minuti prende un giallo, onestamente, esagerato, come tanti altri tirati fuori da Pairetto per i nostri. Questo lo condiziona non poco, davanti ad un avversario forte come Berardi che in più di un’occasione lo punta e gli va via. Soffre e con la difesa a rischio espulsione lui è il primo ad essere sacrificato nella girandola dei cambi.

DAWIDOWICZ (dal 10′ s.t.) 6 Entra in campo col piglio giusto. Disinnesca un bel contropiede di Berardi, che si sarebbe trovato tutto solo, “vis a vis” con Silvestri. Prezioso.

FARAONI 6.5 Esempio di giocatore che si trova più a suo agio in serie A, che in serie B. Altra ottima partita in difesa e anche in fase offensiva. Nel primo tempo è Consigli a negargli il gol. Nella seconda frazione ci pensa il palo a rovinargli la serata. Ma il ragazzo è una garanzia. Equilibrato in campo e nelle parole dopo la seconda sconfitta consecutiva.

AMRABAT 6+ Orfano di Veloso, fatica, all’inizio a trovare il bandolo della matassa. Pare spaesato, corre senza meta. Col passare dei minuti, soprattutto nel secondo tempo, si rivedono sprazzi di quel giocatore che abbiamo imparato ad amare e finisce in crescendo. Una notizia incoraggiante. Il serbatoio è ancora bello pieno.

PESSINA 5.5 Non è Veloso, e questo mi pare assodato. La sensazione è che il ruolo di regista, in un centrocampo a quattro non sia proprio il suo, nonostante abbia le qualità tecniche per giocare tanti palloni. Di questi, però, ne sbaglia parecchi e, soprattutto, fatica a trovare il tempo giusto della giocata. “Cicca” una grande occasione per pareggiare e in occasione del gol del Sassuolo è in ritardo nella pressione su Djuricic.

LAZOVIC 6- Dalla sua parte nascono azioni interessanti, è capace di creare apprensione alla difesa del Sassuolo. Gli manca, però, l’istinto killer, la voglia di puntare l’avversario nell’uno contro uno. Avesse anche quello diventerebbe davvero un valore aggiunto per questa squadra.

VERRE 5.5 Quanta confusione! Juric, in più di un’occasione, si è lasciato andare a grandi commenti su questo ragazzo. A conti fatti, però, tutto il bene di cui si è parlato non lo ha ancora fatto vedere. Dispiace, perché dà la sensazione di esplodere. Ma la miccia sembra ancora bagnata.

SALCEDO (dal 27 s.t.) 6 Porta un po’ di scompiglio nella difesa del Sassuolo procurandosi qualche calcio d’angolo nel momento in cui il Verona cerca tutte le energie rimaste per raggiungere il pareggio. Avesse puntato gli avversari qualche volta in più…

ZACCAGNI 5.5 Primo tempo “no”, secondo tempo “ni”. Qualcosa di meglio, è innegabile, ma rimane poco preciso nell’ultimo passaggio e nei tempi di inserimento. Senza Veloso toccano a lui i calci d’angolo, con risultati non sempre eccellenti. Aspettiamo che torni ai suoi livelli.

DI CARMINE 5,5 Apprezzo la voglia che ci mette. E apprezzo il fatto che vada a destra e sinistra, alla ricerca della sua “strada”. Però crea davvero poco di pericoloso, viene quasi sempre anticipato dai difensori nero-verdi. Pesa il gol che non arriva, per lui e per tutto il Verona. Juric lo coccola in conferenza stampa, ma questo non basta per tranquillizzarlo. A sua difesa, il fatto che rientrava dal primo minuto dopo un bel po’ di tempo.

JURIC 6 Bene o male è sempre lo stesso Verona, che cerca trame di gioco in velocità, crea tante occasioni e, come sempre, non segna. Non ha la bacchetta magica per cambiare questa cosa. Forse ha tentennato un po’ troppo coi cambi. Una cosa poco consueta per uno che ha sinora dimostrato grande decisione nel pescare dalla panchina. Me lo immagino recitare dei rosari nella speranza che martedì torni Veloso, imprescindibile per il suo Verona.

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