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IL PAGELLONE DI VERONA-BRESCIA

SILVESTRI 7 Preciso nelle uscite, alte o basse che siano, e tra i pali. Quando non ci arriva lui (sulla bellissima punizione di Balotelli) ci pensa il palo a proteggerlo. Una crescita costante e, soprattutto, un adattamento che più naturale non si può con la serie A.

RRAHMANI 7 Che sia Donnarumma o Balotelli, il kosovaro non guarda in faccia nessuno. Nonostante Mario lo colpisca duramente durante uno scontro di gioco. Con Kumbulla costretto ad uscire, diventa lui il senatore della difesa. Pensate che il ruolo gli sia pesato? Mancava solo che si accendesse una cicca, vista la disinvoltura dimostrata.

KUMBULLA s.v. Esce per un problema muscolare. Con la speranza che non sia qualcosa di eccessivamente grave.

DAWIDOWICZ (dal 16′ p.t.) 6.5 Entra senza un minimo di riscaldamento e prende il posto dell’infortunato Kumbulla. Mai in affanno, mai fuori posizione. Detta i tempi di salita della retroguardia e tiene a bada gli attaccanti del Brescia con grande personalità.

EMPEREUR 6.5. Inizia con un po’ di timore, in un paio di azioni si fa saltare, si becca anche un giallo. Nulla di promettente. E invece ricompone le idee, rialza la testa e confeziona una gran bella prestazione. Bravo anche quando bisogna uscire palla al piedi. Ma lui quelle qualità lì le ha tutte.

FARAONI 6.5 Timbra il cartellino con la calma di un ragioniere mai in ritardo sul posto di lavoro. Vanga la fascia con la solita tenacia, senza perdere la sua proverbiale lucidità. Qualcuno ha dato il suo numero di telefono al commissario tecnico della Nazionale Mancini?

AMRABAT 7 Si rassegni, continuando così non avrà mai un momento di respiro, una giornata di riposo. Impossibile per Juric pensare di tenerlo fuori. Anche quando qualcuno pensa che sia in debito di ossigeno. Ogni volta ci si aspetta un calo e lui risponde con la solita prestazione da fenomeno. Si illude di poter segnare quando si trova solo davanti alla porta del Brescia, nei minuti finali. Peccato che Stepinski non gliela passi…

VELOSO 6.5 Il solito prezioso crocevia del Verona, catalizzatore di palloni. Da fermo, poi, è la solita sentenza. Anche oggi l’assist per il gol è suo. Con quel piede lì potrebbe fare qualsiasi cosa. Mi espongo: secondo me entro la fine della stagione farà gol direttamente da calcio d’angolo.

PESSINA (dall’8′ s.t.) 7 Abbiamo capito, i gol che contano per lui sono quelli più difficili. Due ne ha fatti in questo campionato e conti alla mano hanno portato sei punti al Verona. Mi piace come accarezza il pallone con quel sinistro fatato. Ha qualità da vendere. Quando inizierà a diventare ancora più cattivo sotto porta, sarà un piccolo fenomeno. Bravo.

LAZOVIC 6.5 Si accende a fiammate e quando lo fa regala giocate strappa applausi. Che poi, parliamo sempre di lui in chiave offensiva, ma si tralascia spesso il gran lavoro che riserva alla copertura, all’aiuto ai compagni di retroguardia. Si sacrifica con grande umiltà e disponibilità verso il mister e verso la squadra.

VERRE 6 In almeno due, tre occasioni, fa smoccolare i tifosi del Verona. Impreciso nell’ultimo passaggio, compensa con una grande intensità, senza mai nascondersi nelle pieghe del gioco. Ci prova, non sempre ci riesce, ma certamente non si tira mai indietro. Qualcosa in più da lui, comunque, è legittimo aspettarselo.

ZACCAGNI 6.5 Lampi di Zaccagni visto nelle prime partite. Corre come un dannato e affianca con decisione le giocate di Salcedo. Fino alla fine si getta su ogni pallone gli capiti a tiro. E questo, pensando alla condizione, è una gran bella notizia.

SALCEDO 7.5 A Parma a Juric non era piaciuto. Non poteva buttare al cesso anche questa. E infatti ha pensato bene di ripagare il mister con il primo gol in serie A e con una prestazione mostruosa. Secondo me, Mangraviti se lo sognerà per qualche notte e forse anche nei suoi peggiori incubi non riuscirà a fermarlo. Gioca con la testa libera, beata gioventù…

STEPINSKI (dal 28 s.t.) 5.5 Tra i piedi gli capito due palloni per altrettante occasioni che avrebbero ucciso la partita. Le ha gestite entrambe nella maniera più sbagliato, rischiando di vanificare quanto di buono fatto dai compagni fino a quel momento. Poi è innegabile che si dia un gran da fare e che nei pochi minuti a disposizione cerchi di spaccare il mondo.

JURIC 7 Una dichiarazione d’intenti ancora prima che le squadre entrino in campo. Nemmeno convocato Di Carmine per scelta tecnica, in panchina Stepinski Butta ancora dentro Salcedo, che aveva bastonato dopo 45 minuti di Parma. Alla fine ha ragione lui, come sempre ha avuto in questo inizio di stagione. La squadra non lo molla un secondo e continua a pendere dalle sue labbra. Essere a 15 punti, dopo questo primo scorcio di campionato, sono convinto non fosse nemmeno nei suoi sogni più pruriginosi.

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