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IL PAGELLONE VERONA-INTER

SILVESTRI 6.5 Un paio di belle parate, su Gagliardini e Candreva. Un’altra emulando il grandissimo Garella: si trova davanti Lautaro Martinez che neutralizza parando coi piedi… ah che ricordi. Non può nulla sulla deviazione di Dimarco che lo manda fuori tempo quel poco che basta per non impedire il vantaggio dell’Inter.

RRAHMANI 6.5 Lucidissimo in occasione del gol del pareggio del Verona. Aspetta che Veloso arrivi a rimorchio, in mezzo all’area di rigore e gli regala un cioccolatino da gustare con tutto il palato. Dietro sbriga la pratica senza particolari pensieri, concedendo poco o nulla a Sanchez. Mantiene la barra dritta fino al 96′.

GUNTER 6 Sembrerebbe una sufficienza striminzita. Ma non è così. E’ un 6 che dimostra quanto poco abbia sofferto in area di rigore, sempre bravo a giocare d’anticipo. Sanchez, Lukaku o Martinez che siano, per lui ci sono poche differenze.

KUMBULLA 6.5 Nel primo tempo Lukaku non vede palla, Marash lo riduce ai minimi termini. Nel secondo tempo il belga si appoggia di più, usa maggiormente il fisico e in occasione del gol del pareggio è fortunato nel trovare la deviazione del gioiellino gialloblù. Ha la personalità per non abbassare mai la testa davanti all’unico vero campione dell’Inter.

EMPEREUR s.v. (dal 38′ s.t.)

FARAONI 6.5 Per lui vale lo stesso discorso che si fa per Pessina. Le gambe girano meno rispetto a quanto vorrebbe la testa. Ma questo non lo condiziona e non lo porta ad arrendersi e ad accontentarsi. Tutt’altro. Non smette di correre fino alla fine e va a pressare alto l’Inter quando pochi altri compagni riescono a farlo. Si trova anche sui piedi un pallone solo apparentemente facile. E infatti lo spedisce alto non di poco.

AMRABAT 8 E’ quasi un difensore aggiunto, molto più arretrato rispetto al solito. Protegge l’area con un paio di chiusure eccezionali, memorabile quando col tacco addomestica il pallone all’altezza del dischetto del rigore. Basta così? Macché. Se hai i polmoni a mantice non puoi limitarti a quello. E quindi lui porta su palloni, corre come un disperato, si prende falli e cancella dal campo Borja Valero. I giocatori di Conte se lo sogneranno per le prossime due settimane.

VELOSO 6.5 Il sinistro che stampa sul palo sembra la DeLorean di Marty McFly, in ritorno al futuro… lascia la scia di fuoco. Un colpo che meritava decisamente una sorte migliore. Fortuna che invece ha accarezzato Handanovic. Si rifà col gol del pareggio, un rigore in movimento che non spreca. Rispetto alla gara di Brescia dimostra di stare molto meglio fisicamente e lo fa proponendo il suo gioco, mai speculativo ma sempre al servizio della squadra. E soprattutto si ritrova al fianco Amrabat, piccolo particolare…

DIMARCO 6.5 La sua miglior partita da quando veste il gialloblù. Attentissimo in fase difensiva, mette spesso la toppa quando l’Inter sembra poter far male. E’ suo il lancio dai venticinque metri che imbecca Lazovic che, veloce come un tuono, mette in ginocchio tutta la difesa nerazzurra. In difficoltà le volte scorse, molto più disinvolto contro la squadra che ne detiene il cartellino. Sfortunato nel gol del 2-1 dell’Inter. Esce per un problema muscolare.

ADJAPONG 6 (dal 20′ s.t.) Un paio di diagonali preziosissime, una soprattutto su Borja Valero, lanciato verso la porta. E’ entrato con lo spirito giusto.

PESSINA 6.5 Si capisce che non sia nelle migliori condizioni, non è al 100%. Nonostante questo è sempre il solito prezioso campioncino e ribadisco che Setti dovrebbe fare di tutto per trattenerlo almeno un altro anno a Verona. Fondamentali la sua qualità e la sua intelligenza calcistica. Vede le cose prima degli altri, e le vede sempre alla grande.

LAZOVIC 7 Un sorso di Škriniar e De Vrij, e in un solo boccone Lazovic si mangia Handanovic e confeziona un gol che è una meraviglia. L’Inter non si è ancora resa conto di dove stia giocando che già si trova sotto. Un tornado, Darko, immarcabile. Škriniar non ha i mezzi per contrastarlo, palesando un divario clamoroso. Inevitabile che cali un po’ nella ripresa, ma il primo tempo è gioia per gli occhi.

VERRE s.v. (dal 38′ s.t.)

STEPINSKI 6- Si dà un gran da fare al cospetto di una difesa non certo veloce, ma forte fisicamente. Manca in un paio di occasioni l’appuntamento col taglio sul primo palo, dote che sembra non essere nel suo arsenale. Se la cava con qualche sponda, qualche spizzata, poco funzionali, però, alle fortune del Verona.

DI CARMINE 6 (dall’8′ s.t.)  Meglio lui rispetto al polacco, più voglioso di dare una mano ai compagni. Con astuzia si prende falli preziosi che danno ossigeno ai gialloblù.

ALL. JURIC 7 Conte lo insulta e gli intima di stare muto. “Sta muto tu, come ti permetti. Questa è casa mia”. Solo per questo meriterebbe un bel 10. Ma al di là delle schermaglie, quello che colpisce è la lezione di calcio che dà nel primo tempo all’allenatore multimilionario. Allarga le mezze punte Lazovic e Pessina, mandando un confusione la retroguardia nerazzurra. Nel secondo tempo i suoi vanno sotto per “sfiga” ma hanno il merito di non mollare mai e di trovare il pareggio con la forza della disperazione. E del coraggio. Perché questa è casa sua, è CASA di Juric.

4 commenti - 2.690 visite Commenta

Fabio

Grande Mister ti stimo sempre di Piu, complimenti a lui e al suo staff per l'ottimo lavoro svolto

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Pinco Pallino

Sono sempre più orgoglioso che tu sia il nostro allenatore! Solo per la risposta che hai dato a Conte avrai la mia stima per sempre!!

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Marangon

Vedere Kumbulla che a 20 anni strattona e anticipa con grande personalità Mr. 65 milioni Lukaku… non ha prezzo!

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