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IL PAGELLONE DI VERONA-ATALANTA

SILVESTRI 5.5 Due belle parate, una ravvicinata su colpo di testa di Romero, l’altra su una gran mina di Zapata. Però si addormenta sul secondo gol dell’Atalanta. Ecco, secondo me lì avrebbe dovuto accorciare, doveva essere bravo a chiudere lo specchio e aiutare Lovato. Un paio di uscite poi, diciamo così, non perfettamente calibrate.

DAWIDOWICZ 5 Lui ce la mette sempre la voglia, e gli va dato merito di questa cosa. Soffre però, soprattutto quando viene preso in velocità, non la sua dote principale. Si prende un cartellino giallo nel primo tempo e questo evidentemente lo condiziona non poco. Vede i sorci verdi anche quando entra in campo Muriel.

LOVATO 5.5 Finché il duello con Zapata è tutto fisico, lui c’è, tiene testa al colombiano ed è bravo a non dargli l’appoggio. I problemi arrivano quando l’attaccante dell’Atalanta riesce a prendere un metro, in quel caso diventa devastante e il gol ne è stato chiaro esempio. E’ un buon giocatore, ma ha tanto, tantissimo da lavorare.

CECCHERINI 5 Dalla sua parte c’è Malinovskiy, che è un tornado. Fa fatica a stargli dietro e quando ci riesce, prendendosi anche un fallo a favore, reagisce con un calcetto che gli costa il cartellino giallo. Per evitare di rimanere in dieci (ammonito anche Dawidowicz), Paro lo lascia negli spogliatoi dopo l’intervallo.

UDOGIE 5.5 (dal 1′ s.t.) Fa il compitino, nulla di più. Più passaggi verso Silvestri che a cercare gli attaccanti.

FARAONI 5.5 Impreciso, anche quando ha un’occasione importante per provare ad impensierire la difesa atalantina. Anche lui pare un po’ annebbiato, soprattutto fisicamente. E si sa, quando la testa non gira, lo stesso avviene anche per le gambe.

TAMEZE 5 A lui non spetta altro che seguire a uomo l’ex tanto rimpianto Pessina. Gli riesce a intermittenza, perché in un paio di occasioni il fantasista nerazzurro trova le intuizioni che tanto abbiamo amato lo scorso campionato. Per il resto, anche lui è travolto dal dominio fisico dell’Atalanta e non ha strumenti per reggere l’onda d’urto.

VELOSO 5 Surclassato dal centrocampo dell’Atalanta, non riesce mai a far partire l’azione gialloblù. Sbaglia tutto quello che si può sbagliare, anche le cose più semplici. Gli manca il ritmo, per merito anche del pressing asfissiante dei nerazzurri, che sono indemoniati. Non so se sia una questione fisica. Sicuramente dalla sosta potrebbe trarre qualche beneficio.

STURARO 5 (dal 1′ s.t.) La dove non riesce Veloso, anche lui fallisce. Mettendolo in campo si sperava in un po’ più di nerbo del centrocampo del Verona. Ma il campo ha detto altro.

DIMARCO 5 Non spinge, ed è la sua miglior qualità. E anche quando c’è da serrare le fila va in apnea. Ingenuo in occasione dell’azione che porta al rigore per l’Atalanta. Guarda solo l’uomo e non la palla, che puntualmente gli finisce sul braccio, troppo largo. Da lì in avanti non si riprende più, Paro, quindi, lo lascia negli spogliatoi.

LAZOVIC 5.5 (dal 1′ s.t.) Doveva ravvivare l’attacco gialloblù. Ci è riuscito per qualche minuto, ma la missione era più che impossibile di fronte a quest’Atalanta.

BARAK 5 Antonin, dove sei? Che fine ha fatto quel giocatore devastante, fisicamente e tatticamente, visto fino ad un paio di settimane fa? Mi sembra che non abbia le gambe giuste, è imballato. Ci prova anche ad abbassarsi alla ricerca della giocata giusta, ma non trova mai la sua collocazione. Mancano tantissimo anche i suoi gol.

ILIC s.v. (dal 34′ s.t.)

ZACCAGNI 5.5 In novanta e passa minuti sono un paio le, più che fiammate, fiammelle del Verona e di mezzo c’è sempre lui. Poco, però, per lasciare il segno. Lasciatemi però dire una cosa: è ora che gli arbitri comincino, non dico a proteggere Mattia, ma quanto meno a tutelarlo, perché è ormai una consuetudine che gli avversari lo prendano a scarpate fin dai primi secondi. Basta, non è possibile una caccia all’uomo di questo tipo.

LASAGNA 4.5 Partiamo dalla fine. Esce toccandosi l’inguine e l’augurio è che non sia nulla di che. Detto questo, nell’ora che rimane in campo non riesce mai a incidere. Di palloni gliene arrivano gran pochi, ma quelli che gli capitano a tiro li spreca goffamente. Ancora lontana l’intesa con i compagni. Troppe volte, infatti, i passaggi a lui indirizzati andavano da una parte e l’attaccante dall’altra. C’è tanto da lavorare.

FAVILLI 5 (dal 16′ s.t.) Prova a usare il fisico, ma non va troppo lontano.

ALL. PARO 5 Troppo forte l’Atalanta o troppo scarico il Verona? La verità sta forse nella prima ipotesi, ma in tre delle ultime due partite (Milan e Atalanta) l’Hellas sembra aver smarrito qualcosa. Perché se è giusto riconoscere la superiorità dell’avversario, è altrettanto vero che nel girone d’andata, i ragazzi di Juric hanno fatto bene soprattutto contro i colossi del campionato. Ecco, basta che non sia un calo di motivazione (e infatti io non ci credo). Più verosimile che sia necessario ricaricare le batterie e in questo senso la sosta arriva con tempismo perfetto. Si riprenderà a Cagliari, in quello che rimane uno scontro salvezza.

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