SILVESTRI 7 E’ tornato a fare il Silvestri. Determinante nel primo tempo nell’unico timido tentativo del Cagliari con Joao Pedro. Decisivo anche nella ripresa quando ipnotizza Cerri, a due passi dalla linea di porta. Sicuro anche sulle palle alte e in uscita palla a terra. Tutto quello che arriva nell’area piccola è affar suo. Quando non può arrivarci lui (su Simeone) a graziarlo c’è il palo.
CECCHERINI 7 Partita eccezionale del difensore livornese, concentrato sin dai primi minuti di gara. E’ attentissimo dietro, bravo a giocare tanto sull’anticipo, ma anche nell’impostazione della manovra. Se la sente e quindi si spinge anche in avanti, alla ricerca di gloria. Un suo sinistro mette in ansia la difesa sarda. Quando sta bene fisicamente, è un brutto cliente per gli avversari.
LOVATO 7 In autostima dopo la parentesi con la Nazionale Under 21, Matteo gioca con grande confidenza e padronanza dei propri mezzi. Sempre a testa alta, è bravo a dirigere i compagni di reparto, tenendo la linea sempre ordinata. Bello il duello con Cerri, che fisicamente è un armadio a tre ante, nemmeno due. Lo vince senza grandi pensieri.
MAGNANI 6 (da 77′) Nel quarto d’ora finale, in area del Verona piovono pallone che manco le frecce dei persiani contro i trecento spartani guidati da Leonida. Lui non si spaventa e la porta a casa.
DIMARCO 6.5 Nei tre della difesa, rispetta le consegne di Juric in maniera molto diligente. Nel primo tempo, quando si accorge che riesce a contenere agevolmente gli attaccanti cagliaritani, si prende la libertà di attaccare, ritrovando i bei fraseggi con Lazovic e, soprattutto, Zaccagni. Tanti gli inserimenti non sfruttati al meglio dai compagni.
FARAONI 6.5 Un paio di palloni buttati nella spazzatura in maniera scriteriata. Pensi: “non è la sua giornata”. E invece riordina le idee e comincia a fare ciò che gli riesce meglio. Giocate semplici e grandissima corsa. Generoso come sempre, ha polmoni inesauribili. Nei minuti finali è bravissimo a prendersi un paio di falli che fanno respirare la squadra.
TAMEZE 5.5 Sarà il primo caldo, sarà che ha tirato la carretta fino ad oggi, “sarà perché ti amo”, fatto sta che è apparso un po’ imbambolato, non particolarmente brillante. Solitamente bravissimo a fare filtro in mezzo al campo, a Cagliari ha fatto cilecca. Da una sua disattenzione è nata una grande occasione per Joao Pedro, neutralizzata da Silvestri.
STURARO 6 (dal 54′) Ha un compito: distruggere il gioco del Cagliari. Ci mette tanto fisico, a volte ai limiti dell’agonismo. E infatti si becca il giallo. Ma il suo lo fa.
VELOSO 6.5 Una bellissima punizione nel primo tempo, parata in volo plastico da Cragno che strizza l’occhio ai fotografi a bordo campo. Poi una marea di palloni, alcuni non gestiti al meglio, ma in generale fatti correre sul velluto. Non cristallino, come imporrebbe la sua qualità, ma bravo a sacrificarsi per dare una mano ai compagni.
LAZOVIC 6 Senza infamia, senza lode. Ci prova, ma spesso non gli va bene. Prova a buttarsi dentro ma le migliori giocate le ha lasciate nello spogliatoio. Però da un una mano a Zaccagni, portandogli via l’uomo. Una stagione difficile per Darko, ma con la salvezza acquisita, potrà ora giocare con più serenità.
BARAK 6.5 Diciamocelo francamente, non la sua miglior partita. E le scuse sono tutte dalla sua parte perché arrivava a Cagliari dopo il tour de forçe con la nazionale Ceca. Un po’ assonnato e spesso in ritardo, si scuote dal torpore al momento giusto, quando ha metri liberi per calciare e battere Cragno. E sono sette i gol stagionali per Antonin, grande sorpresa di questo bellissimo Verona.
BESSA 6 (dal 68′) Bravo ad alleggerire nella metà campo del Cagliari. Solite giocate di qualità, belle per gli occhi ma, soprattutto, funzionali per il gioco del Verona.
ZACCAGNI 10 Probabilmente il suo sarebbe un bel 7, perché è tornato brillante dopo qualche prestazione non all’altezza delle sue qualità. Il Verona fa male soprattutto dalla sua parte. Ma questo è un voto ovviamente di protesta perché viene massacrato dall’inizio fino al 77′, quando si accomoda in panchina, sostituito da Juric. E’ ora che gli arbitri mettano fine a questo massacro. E’ una caccia all’uomo della quale siamo stufi. Spetterebbe poi al capitano, in campo, chiedere più rispetto per il fantasista gialloblù. E non si tratta di protestare (cosa che non mi piace) ma di far valere normali diritti.
SALCEDO 5.5 (dal 77′) Entra davvero bene, con tanta voglia di dire finalmente la sua in questa stagione. Gli riesce fino a quando ha sui piedi un’occasione ciclopica. Solo davanti a Cragno, a porta spalancata, partorisce un tiretto che il portiere sardo devia il tanto che basta per mandarlo sul palo, per poi riabbracciare il pallone. Peccato.
LASAGNA 6.5 Il gol che ci mette tranquilli vale inevitabilmente un voto in più. Perché fin lì la tanta disponibilità non si era mai concretizzata sotto porta. Poi, io non me la sento di criticarlo oltre il dovuto, perché leggo e sento in giro tante, troppe pretese. Mi piacerebbe che facesse la preparazione estiva nelle mani di Juric. Allora potremmo forse parlare d’altro. Ad oggi, ha ancora tantissimo da lavorare.
ALL. JURIC 10 Il Verona è salvo, per il secondo anno di fila, con largo anticipo, senza il favore dei pronostici. Perché arrivare in alto può essere facile, ma confermarsi è un’altra storia. Il merito di questa nuova impresa è prevalentemente suo, grande motivatore, ma soprattutto allenatore con idee splendide. Resta con noi, Ivan, abbiamo bisogno che questa tua creatura cresca ancora e, forse, si ponga nuovi obiettivi. Che, chissà, potrebbero arrivare già in questa stagione. Crediamoci.
juric un voto in meno per l’inutile espulsione.
Salcedo molto meglio di altre volte, gol sbagliato a parte.
Manca il voto all’arbitro un bel 4 direzione a senso unico