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IL PAGELLONE DI INTER-VERONA

MONTIPO’ 8 Mette in fila una parata più bella dell’altra: su Perisic, Correa, Dzeko e, nel secondo tempo, su D’Ambrosio, aiutato anche dal palo. Questo ragazzo, spesso travolto da critiche ingiuste preconcetti è diventato una sicurezza. Più di così, onestamente, non poteva fare. Per i miracoli ci si sta attrezzando.

CECCHERINI 6.5 In assoluto il migliore della difesa gialloblù. Attento e concentrato, ha quasi sempre la meglio su Correa, che ha enormi qualità tecniche. Gioca bene in anticipo con palla a terra e anche quando i palloni sono alti si fa trovare pronto. Nella ripresa si trova tra i piedi anche l’occasionissima per riaprire la partita, ma si trova la palla sul sinistro…

SUTALO s.v. (dall’81’)

GUNTER 5 Lo scontro con Dzeko è impegnativo, forse il più probante di tutto il suo campionato. E non solo da un punto di vista fisico, perché anche tecnicamente l’attaccante dell’Inter è un fenomeno. I duelli aerei sono, tutto sommato, pari, ma è il resto che manca. Inoltre, si perde completamente il giocatore bosniaco che, a un metro da Montipò, segna il 2-0.

CASALE 5 In difficoltà come poche altre volte in questa stagione. Ricordo solo il primo tempo di Venezia. Tatticamente capisce poco cosa deve fare su Barella che, nel primo tempo, è uno dei migliori dell’Inter. Non riesce a tenerlo e lo perde sull’1-0. Di certo non gli manca in fisico, ma anche da quel punto di vista va in debito d’ossigeno.

FARAONI 5 Anche il capitano, questa volta, marca visita. Bessa non riesce ad aiutarlo e così si vede arrivare addosso spesso Dimarco. Fatica più del previsto a reggere l’onda d’urto e questo lo blocca, togliendogli ogni idea di attaccare l’avversario. Anche fisicamente le gambe non sembrano assisterlo come al solito.

DEPAOLI 6 (dal 61’) Entra bene, quando il Verona dimostra più coraggio.

TAMEZE 5.5Lui rimane un fenomeno, la premessa è d’obbligo. Ma quando davanti hai Brozovic, Calhanoglu e Barella le cose rischiano di complicarsi. Quando l’Inter inizia a spingere e a mettere il Verona “lì”, diventa difensore aggiunto, riuscendo anche a sbrogliare qualche situazione complicata. Poco lucido in fase di costruzione di gioco, ma bisogna sempre ricordarsi chi si ha davanti.

ILIC 5.5 Primo tempo da dimenticare, ripresa migliore, anche perché l’Inter decide di riprendere fiato e lascia giocare il Verona. Gestisce i palloni con più tranquillità e capacità di ragionare. Per carità, nulla per cui valga la pena strapparsi i capelli, ma se non altro prova a tenere testa ai colleghi avversari che sono di un livello spaziale, soprattutto Brozovic. Peccato per quella bella occasione in area di rigore che avrebbe potuto riaprire la partita. E’ stato sfortunato.

LAZOVIC 5.5 Come tanti suoi compagni, primo tempo di enorme difficoltà, ripresa leggermente migliore. Quando attaccato, Dumfries ha qualche problema e così ci prova, il serbo, ad attaccare spazio e profondità. Riesce in un paio di occasioni ad arrivare sul fondo, ma i suoi assist hanno avuto poca fortuna.

CANCELLIERI s.v. (dall’81’)

BESSA 4.5 Trovarsi di fronte Dimarco gli ha da subito mandato all’aria tutti i piani. Costretto a giocare più che altro nella metà campo gialloblù, evidenzia ciò che era già ovvio e palese, cioè che non sia un difensore. Di attaccare l’area avversaria non se ne parla proprio. Dalla sua parte vengono giù a valanga ed è anche lui a incentivare l’Inter sbagliano il passaggio a centrocampo che porterà al vantaggio nerazzurro.

LASAGNA 6 (dal 61’) Meglio di Bessa, ha qualità che gli permettono di sfruttare il campo che si trova davanti. Se non altro ci prova.

CAPRARI 5.5 Poco preciso, subisce tantissimo la fisicità dei giganti nerazzurri. Sicuramente non viene trattato coi guanti e di scarpate ne prende a bizzeffe. L’arbitro non sempre vede e lui un po’ si innervosisce. Qualche spunto rimane, soprattutto la bella triangolazione nel primo tempo con Simeone, ma le polveri sono umidicce.

SIMEONE 6 In un partita tremendamente difficile per i gialloblù, soprattutto nel primo tempo, si arrabatta in qualche modo. Ha anche una grandissima occasione per rimettere il Verona in corsa, ma sceglie il tiro stile calcetto, piuttosto che aprire il piattone e aggirare Handanovic. Da lì in avanti riesce ad avere altre occasioni, ma non è proprio giornata. Comunque rimane in partita fino alla fine, prendendo, tra l’altro, un sacco di mazzate dai difensori nerazzurri.

ALL. TUDOR 5.5 Sceglie la continuità, mandando in campo la stessa formazione che ha battuto il Genoa. E quindi anche Bessa che risulta essere l’anello più fragile. L’Inter, infatti, con Dimarco entra con un coltello caldo dentro il burro. Non facile cambiare subito, ovviamente, e così prova nella ripresa. Arriva qualche segnale più incoraggiante. Rimane il dubbio se per merito dei suoi o per la rilassatezza della squadra di Inzaghi. In ogni caso, troppo ampio il divario fisico e tecnico.

3 commenti - 1.382 visite Commenta

stefano56

La partita sia svuotata da ogni considerazione calcistica. Oggi è stato raggiunto e largamente superato il punto minimo della storia di questa società. Di questa società, non certo della gente di Verona. Caprari e il veronese ( o laziale?) Casale non hanno, nel secondo tempo, indossato il lutto. Forse non si confaceva al loro look? Per me, entrambi, via subito da Verona. Vergogna!

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