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IL PAGELLONE DI LAZIO-VERONA

BERARDI 6.5 Tre gol sul groppone, nessuno dei quali parabile. Anzi, la sfortuna ci mette lo zampino nell’1-2, con la deviazione di Sutalo. Di parate ne fa poche pochino. Bellissima una nel secondo tempo su colpo di testa di Acerbi: con un guizzo la mette sul palo e salva la porta.

SUTALO 5.5 Sfortunato in occasione del primo gol della Lazio. Anche sul pareggio dei biancocelesti non viene assistito dalla Dea Bendata, con quel batti e ribatti che premia Felipe Anderson. Esce dal campo alla mezz’ora per fare posto a Casale.

CASALE 6 (dal 30’) Prende il posto di Sutalo, a partita in corso, quando la Lazio sta per compiere la rimonta. Prova a metterci la pezza, ma non è semplice, anche perché è la squadra in toto che sembra subire il ritorno dei padroni di casa. Non sbraca mai, però. Come d’altra parte per quasi tutto il campionato.

COPPOLA 6 Se era una prova generale per il prossimo campionato, che potrebbe vederlo titolare, direi che è andata bene. Ricordiamo il contesto, uno stadio difficilissimo da affrontare e attaccanti di livello internazionale. Ci sta qualche svarione, va messo in preventivo. Ma non va mai in affanno e non si spaventa di eventuali errori. C’è da lavorare, ma la base è solidissima.

CECCHERINI 5.5 Lui è uno che gioca sempre con il fisico, con la grinta. Contro la Lazio forse è andato un po’ oltre la trance agonistica. Tanto falloso, in particolar modo sull’ex compagno di squadra Zaccagni. Si becca il giallo e così Tudor lo lascia negli spogliatoi al termine del primo tempo.

TAMEZE 6 – (dal 46’) Sbanda un po’ sul gol del 3-2 di Pedro, ma non dimentichiamoci mai che non è un difensore, si adatta in quel ruolo. Quando il Verona cerca il pareggio, è bravo ad aiutare i compagni in avanti, con recuperi di eccellente qualità. E questa è la sua cifra.

FARAONI 6 Uno dei tantissimi ammoniti del Verona, contro i pochissimi della Lazio. Il suo, tra l’altro, mi sembra il cartellino giallo meno giustificato tra quelli inflitti da Colombo. Si innervosisce, ed è comprensibile, ma non smette di martellare. L’intensità è sempre alta e lui non si tira di certo indietro.

HONGLA 6.5 Ha aspettato l’ultima stagionale per mettere insieme la sua miglior prestazione. E pensare che, pronti e via, sul groppone si trova subito un cartellino giallo pesantissimo. Noncurante, continua la sua partita, al suo ritmo, compassato, che però funziona. Lavora tanto di fisico e gli capita spesso di vincere il duello con Milinkovic Savic. Trova pure il gol, ma cosa vuoi di più dalla vita?

DEPAOLI s.v. (dal 85’)

VELOSO 6 Tornava dal primo minuto dopo tantissimo tempo. L’incognita era più che altro fisica e invece le risposte sono state soddisfacenti. E’ vero, sulla carta era una partita da torneo aziendale, ma quando le cose si sono innervosite lui ha tirato fuori il petto, confermando il suo ruolo di leader. In futuro forse più nello spogliatoio che in campo. Un ruolo che la prossima stagione sarà fondamentale.

LAZOVIC 6.5 Soprattutto nel primo tempo, è il più vivace, quello con la gamba giusta per creare pericoli alla difesa della Lazio. E’ suo l’assist gol per il vantaggio di Simeone. Dalla sua parte va veloce e si fa fatica a tenerlo. Quando i compagni calano, lui non lascia, anzi, rilancia. A onor del vero predicando un po’ nel deserto. Ma finisce un’altra stagione stellare, iniziata non bene, ma finita da protagonista.

LASAGNA 6.5 Per fare gol deve superare anche la resistenza non di uno ma due pali. Tutti col fiato sospeso, ma poi la gran fiondata di sinistro entra e lascia a quattro zampe il povero Strakosha. Ha una gran voglia di chiudere bene e si danna l’anima. L’impegno non gli è mai mancato, l’attaccamento alla maglia nemmeno. Se dovesse finire qui la sua avventura a Verona, sarebbe comunque una grande incompiuta. Non all’Olimpico però.

CAPRARI 6 Diciamocelo, la sua partita è bel al di sotto delle sue enormi qualità. E questo è un fatto. Ma è un fatto a metà. Perché inizia a giocare dal 70’, quando “rischia” di pareggiare con una punizione velenosa, che sbertuccia anche il cosiddetto coccodrillo della Lazio. E poi è lui l’autore dell’assist per il gollonzo di Hongla. Insomma, è uno di quelli che non bisogna mai togliere dal campo, anche quando non gioca da dieci e lode.

DAWIDOWICZ s.v. (dall’85’)

SIMEONE 6.5 Segna il diciassettesimo gol di una stagione pazzesca, indimenticabile. Il suo copione difficilmente cambia, al di là della soddisfazione personale, perché lui comunque si batte su ogni cosa gli capiti a tiro. Bravo Cholito, ci hai emozionato. Sperando che non sia stata l’ultima con la maglia del Verona

BESSA s.v. (dal 70’)

ALL. TUDOR 6 Il Verona gioca i primi quindi minuti alla grande, come se stesse affrontando la finale di Champions. Poi subisce il ritorno dei padroni di casa, che spinti dai 50 mila dell’Olimpico, la riprendono e poi la ribaltano, questa partita da torneo aziendale. Ma i suoi ragazzi non smettono di crederci e alla fine portano a casa il punto sperato e il record di gol fatti in serie A, ben 65. Il futuro è adesso: chiarisca immediatamente le sue intenzioni, perché di tempo da perdere non ce n’è più.

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