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CHI PAGA IL CONTO DEI DIRITTI

Non ha senso parlare di diritti, dimenticando che i diritti comportano dei costi e che il conto, alla fine, qualcuno deve pagarlo. L’ultimo esempio ci arriva da MIlano dove un magistrato ha imposto al sindaco Moratti di accogliere i figli dei clandestini negli asili comunali, perchè un minore ha sempre diritto all’assistenza scolastica a prescindere dal fatto che i genitori siano regolari o irregolari. Perfetto. Ma chi paga per questo diritto? Cioè chi paga la retta per il figlio del clandestino? E perchè dovrebbero continuare a pagarla anche i genitori stranieri regolari o i genitori milanesi? Anche i loro figli sono minori e dunque hanno dei diritti a prescindere dai loro genitori (cioè dal fatto che pagino o meno la retta). Peccato solo che così saltino i conti del Comune di Milano che sarà costretto a chiudere tutti gli asili. A dimostrazione appunto che non esistono diritti se non chiariamo prima ci paga il conto. O no?  

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