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DALLA MONNEZZA ALL’EXPO

 

Siamo passati dalla monnezza all’Expo, dalle stalle alle stelle. Da una Napoli incapace di gestire il ciclo dei rifiuti, come avviene in tutto il mondo civile, e perciò vergogna d’Italia agli occhi della comunità internazionale; ad una Milano che la stessa comunità internazionale ha giudicato degna di ospitare l’Esposizione Universale e dunque simbolo di un’Italia moderna che sa innovare al passo con i Paesi più sviluppati.

Non si può cavarsela dicendo che l’Expo a Milano segna il riscatto dell’Italia, che cancella la vergogna della monnezza per le strade, che sono le due facce del nostro contraddittorio Paese. No. Bisogna avere il coraggio di dire quello che tutti pensano e ormai anche dicono. Cioè che queste due facce non possono più stare assieme nello stesso Paese; che monnezza ed Expo non possono andare a braccetto, perchè sono simbolo di due modelli economico incompatibili: la produzione e l’assistenzialismo.

Il Nord produttivo non può continuare la finanziare un Sud dove sono falliti tutti i piani di sviluppi, tutti gli aiuti, tutte le industrializzazioni. Napoli non può avere quindici volte i netturbini di Milano, così come la regione Sicilia non può avere (con metà abitanti) cinque volte i dipendenti della regione Lombardia. Questa è la perversione del federalismo: regioni ed enti locali del Sud liberi di spendere quello che vogliono senza la responsabilità di reperire le risorse nel loro territorio.

Tutti conoscono il rimedio teorico: passare al federalismo vero, quello fiscale. Ma con la consapevolezza che, se vogliamo davvero applicarlo, bisogna prepararsi ad una sorta di guerra civile, perchè le regioni del meridione non accetteranno mai di buon grado di vedersi decurtare la Manna che piove su di loro dalle tasche dei contribuenti del Nord.

Basta leggere l’intervista sul Riformista di oggi del governatore della Calabria Agazio Loriero il quale teme l’avvento (per mano leghista) di quello che definisce “ un federalismo fiscale aggressivo ed emotivo che farà saltare la solidarietà nazionale”. Il che vuol dire che Loriero accetta solo un federalismo fiscale non aggressivo, cioè falso e di facciata, che continui a foraggiare la sua regione senza cambiare nulla.

Ma monnezza ed Expo, produzione ed assistenzialismo, non possono più convivere nello stesso Paese. A meno che i cittadini del Nord non decidano di immolarsi diventando tutti martiri della solidarietà nazionale…

 

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