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LEGA NORD O LEGA VENETA?

 

Lega Nord o Lega Veneta? All’indomani del trionfo leghista questo è il problema: se si debba puntare a raggiungere il traguardo del federalismo restando legati a filo doppio con i leghisti lombardi o se i leghisti veneti debbano recuperare, a tutto campo e in tutti i sensi, la loro autonomia.

Questo legame a doppio filo con i lombardi ha visto per anni ed anni i veneti in posizione subordinata. Nel senso che sono stati i lumbard a decidere di tutto e di più: non solo la linea politica, cioè l’esistenza di una “patria padana” che si è annessa la “patria veneta”, ma anche le candidature e la segreteria “nazionale” della Lega Veneta. Con un proconsole, scelto dai lombardi, che comandava in Veneto a nome loro. Un risultato che però era anche giustificato dalla ben diversa qualità del personale politico della Lega in Lombardia e in Veneto…

Oggi non è più così. Oggi le Lega in Veneto ha dimostrato di avere ottimi amministratori locali, molto apprezzati dai cittadini. Ha cominciato nella Treviso di Luca Zaia e di Giancarlo Gentilini (il Gentilini del concreto lavoro di sindaco, non quello delle parole in libertà…) poi nella Vicenza di Manuela Dal Lago, nella Verona di Flavio Tosi, nella Cittadella di Massimo Bitonci e in tanti altri comuni minori. Oggi ha anche un leader politico (che è cosa diversa dal bravo amministratore), non a caso temutissimo dai lumbard: Flavio Tosi, al quale Milano impedisce di tenere il congresso della Lega Veneta perchè non vuole che venga sancita la sua leadership.

Oggi la Lega in Veneto ha ottenuto più consensi che in Lombardia (26% contro il 22%). E’ di fatto il primo partito del Veneto, cosa che non si può dire della Lega in Lombardia. Il picco del 34% raggiunto a Verona vale dieci volte il 38% di Sondrio.

Tutti elementi che possono far pensare che sia scattata l’ora della Lega Veneta autonoma, in grado di ottenere per la nostra regione una soluzione catalana o scozzese. Ma senza lasciarsi andare sulle ali dell’entusiasmo: cioè senza ignorare il pericolo che può derivare da una divisione della Lega. Pericolo di indebolire il fronte al punto da non riuscire a varare neppure quel federalismo – più o meno all’acqua di rose – che, forse, resta l’unico traguardo realistico…Voi cosa pensate?

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