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RAZZISTI MA NON A BOLZANO

 

 

 

Saremo anche xenofobi e razzisti, come afferma la giurista canadese Luise Arbour, ma è difficile sostenere che lo siamo a Bolzano cioè nei confronti della minoranza etnica tedesca dell’Alto Adige.

E’ singolare che, nello stesso giorno in cui i giornali riportavano l’accusa dell’Alto commissario Onu per i diritti umani, la Repubblica raccontasse dell’ultima pretesa, questa sì razzista, degli amministratori altoatesini della Sudtiroler Volkspartei: la pretesa cioè che i bambini italiani prima di iscriversi agli asili di Bolzano sostengano un esame di tedesco. A chi non parla la lingua di Goethe è vietato l’ingresso in quelle scuole, in quegli asili, che pure lo Stato italiano finanzia profumatamente, arrivando a pagare gli insegnanti (tedeschi) “il doppio – scrive sempre Repubblica – di un altro collega italiano”.

Con le scuole, nella distribuzione dei posti del pubblico impiego, con l’intero impianto della “proporzionale etnica”, continuiamo a subire il razzismo imposto dalla Svp: ossia un insieme di norme che favoriscono l’etnia tedesca dell’Alto Adige e penalizzano quella italiana. E questi sarebbero gli italiani violenti, aggressivi, xenofobi? Direi che siamo piuttosto “democristiani nell’animo” cioè portati per quieto vivere ad accettare compromessi, a subire: ieri a calare le braghe di fronte al terrorismo altoatesino, oggi ad…aprire le frontiere a chiunque.

Il presidente francese Sarkozy può dichiarare (sempre a Repubblica di oggi) che l’obiettivo della Francia è quello di espellere 28 mila clandestini e stabilire “quote di immigrati per zone geografiche”. Può cioè riproporre la formula tanto contestata del cardinal Biffi e nessuno si sogna – né l’Onu né il Vaticano – di accusarlo di razzismo. Perché? Perché è il capo di un Paese con un orgoglio nazionale ed una tradizione all’opposto della nostra: Sarkozy e la Francia non sono mai stati “democristiani nell’animo”…

Mentre l’Italietta se appena osa rialzare la testa, cioè tentare di opporsi al “diritto di invasione”, subito viene coperta di contumelie da una qualunque Luise Arbour.

 

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