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NIENTE RAZZISMO SOTTO LA LINEA GOTICA

 

 

Nella disperazione per i mala tempora che currunt possiamo tirare almeno un sospiro di sollievo: c’è un baluardo invalicabile contro il dilagare del razzismo, è il baluardo della Linea gotica. Gli angloamericani la spazzarono via, ma oggi regge benissimo agli assalti (si fa per dire) dei mezzi d’informazione; anzi è come il Vallo Adriano: il razzismo, la barbarie, dilagano solo al Nord, da Milano a Parma passando per le città del nostro Veneto; ma nulla di ciò che accade al di sotto comunque e mai viene classificato allo stesso modo. Il razzismo sotto la Linea gotica non esiste: si possono anche mettere in fuga i rom e bruciare gli accampamenti che i media sono tutti partecipi de “l’esasperazione degli abitanti di Ponticelli”. Punto e a capo.

Non sto nemmeno a ridiscutere su quanto accaduto ieri a Milano e oggi a Parma. Sono comunque episodi controversi, nel senso che a Milano lo stesso pm ha escluso l’aggravante dell’odio razziale e a Parma le autorità comunali forniscono una versione opposta a quella del giovane ghanese Emmanuel. Eppure l’accusa di razzismo è finita diretta su tutte le prime pagine e sui telegiornali nazionali, senza bisogno di alcuna verifica. Non è assolutamente controverso, è inuppugnabile, documentato da foto e filmati con tanto di audio, quanto accaduto lunedì al quartiere Scampia di Napoli: duecento immigrati neri manifestavano per protestare contro gli alloggi e le loro retribuzioni indecenti; sono stati circondati e aggrediti dagli abitanti di Scampia; la polizia è intervenuta in forze non per fare gli occhi neri ai neri, ma per impedire che glieli facessero i napoletani; i quali sono riusciti ugualmente a malmenare alcuni immigrati ed anche un giornalisto reo di aver scritto a loro favore; l’urlo della folla di Scampia era: “Negri, o ve ne andate o vi ammazziamo!”.

Tutto questo è documentato, e fotografato (con rinvio alle immagini del sito Web) dal Corriere della sera. Però finisce a pagina 22, con un titolino e senza nemmeno un richiamo in prima. E il termine razzismo non compare. Immaginiamo adesso per un attimo che gli amici di Abdul Guibre, quando hanno manifestato a Milano, fossero stati circondati ed aggrediti da una moltitudine di milanesi al grido: “Negri, o ve ne andate o vi ammazziamo!”. L’articolo sarebbe finito nelle pagine interne? O i titoli cubitali di tutti i quotidiani ci avrebbero annunciato che Milano è la nuova capitale del vecchio Sudafrica? Cosa sarebbe accaduto se i residenti di Borgo Trento o di Quinzano (Vr) dell’Arcella o della Sacra Famiglia (Pd) si fossero comportati come quelli di Scampia? Altro che Ku-Klux-Klan che l’Unità immagina sia in azione a Treviso: quelli del K-K-K era piccoli gruppi mascherati che agivano di notte; mentre a Scampia abbiamo assistito ad un assalto razzista di massa compiuto in pieno giorno.Ma, essendo successo sotto la Linea gotica, non è accaduto nulla; perchè là il razzismo non può e non deve esistere.

Mi domando se il confine tra razzismo e antirazzismo sia geografico. E se sia politico: Milano, Parma, Verona in mano al centrodestra, Napoli al centrosinistra. Rispondete voi navigatori del blog. Ma non eludete la domanda fondamentale: com’è possibile che Parma finisca in prima pagina e Scampia a pagina 22?

 

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