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MA SKY NON E’ IL PANE



 

Non escludo che Berlusconi pensi ai suoi interessi di proprietario Mediaset con la decisione di raddoppiare l’Iva a Sky. La tivvù satellitare di Murdoch è infatti un concorrente molto temibile, tale da far sembrare la sua Premium una specie di Fiat al cospetto di una Bmw. Il Cavaliere ha sempre trovato il tempo per curare il business, tant’è che da presidente del consiglio ricevette anche Moggi (il Moggi allora plenipotenziario del calcio nazionale) a Palazzo Chigi per discutere con lui la divisione dei diritti televisivi tra Milan, Juve ed Inter. Dopo di che non esageriamo con il conflitto di interesse: quello di Berlusconi è infatti l’unico nel mirino e quindi abbastanza sotto controllo; mentre nulla sappiamo e vediamo degli intrecci fittissimi che legano politici, finanziari e imprenditori sia a livello nazionale che periferico…

Ciò premesso è ridicola la battaglia che l’opposizione (in odio al Cavaliere) conduce a favore di Sky, contro l’aumento dell’Iva e la conseguenza minaccia della tivvù di Murdoch di scaricare questo aumento sui propri abbonati. Battaglia ridicola perchè non stiamo parlando di un genere di prima necessità: Sky non è il pane, nemmeno la pasta e nemmeno un’utilitaria che il popolo deve usare ogni giorno per andare al lavoro. Sky è la Porche delle televisioni, è il tipico bene voluttuario, è uno di quei beni di lusso che la sinistra è sempre stata d’accordo di tassare e tartassare.

Finché una norma europea non l’ha vietato, il nostro Paese applicava l’Iva al 36% sulle auto sopra il 2.000 di cilindrata benzina (2.400 per il diesel): erano considerate auto di lusso e quindi tartassate col benestare di tutto lo schieramento politico: la sinistra avrebbe protestato se l’Iva fosse stata equiparata a quella delle utilitarie, non certo perchè era doppia. Guarda caso quelle auto ipertassate, sopra il 2.000 di cilindrata, rappresentavano un segmento praticamente inesistente nella produzione Fiat. E quindi l’Iva doppia serviva anche a proteggere la casa torinese dalla concorrenza delle grandi case tedesche. Allora non si usava parlare di conflitto di interessi, anche perchè l’Avvocato non aveva bisogno di guidare un governo per avare l’intera classe politica inginocchiata al suo cospetto…

Tornando al presente se il governo deve fare un po’ di cassa per finanziare gli interventi anticrisi dove deve andare a pescare i soldi? Aumentando l’Iva su Sky o sul canone della Rai che è l’utilitaria delle televisioni? Non è più equo colpire proprio i beni di lusso? E la tragedia che stanno facendo quelli di Sky non è un po’ esagerata? Davvero tutto l’aumento deve essere scaricato sugli abbonati o ci sono utili a sufficienza per fare un fifty-fifty? E anche arrivasse questo aumento del 10% le conseguenze sarebbero così catastrofiche, ci sarebbe il crollo degli abbonati? Ne dubito perchè penso che chi può permettersi di acquistare una Porche non sta poi a guardare quanto gli costa il pieno…

Ma il problema vero è questa sinistra che, come ha scritto Mario Giordano, è passata “ dalle tute blù alla pay tivvù”: non sta cioè facendo un battaglia popolare, le famiglie alle prese con la terza settimana nemmeno capiscono perchè ci si accapiglia su Sky che è ben lontana dall’essere per loro un bene primario. L’opposizione conduce questa battaglia d’elite, ispirata anzitutto – così mi pare – dall’odio per il Cavaliere.

 


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