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ADESSO 4 MILIARDI ANCHE AL VENETO…

 

E adesso 4 miliardi di euri anche al Veneto. Valesse il criterio del merito, della buona e proficua amministrazione delle risorse, lo stesso che si è appena applicato nella ripartizione dei fondi alle università, al Veneto di miliardi dovrebbero arrivarne 40 più, e alla Sicilia 40 meno…Ma è un criterio troppo equo, logico, trasparente, stimolante a dare il meglio, perchè venga adottato a tutto campo…

E comunque speriamo proprio che di finanziamenti a fondo perduto nel nostro Veneto non ne arrivino. Speriamo che il governo non li stanzi per non rovinarci, per non perdere la voglia di lavorare, per non intossicarci di assistenzialismo. Però questi 4 miliardi alla Sicilia sono un vergogna, sono l’eterna calata di braghe che ciascun governo subisce (a prescindere dal suo colore politico e da chi lo guida) in seguito all’eterno ricatto meridionalista. Che almeno si abbia il coraggio di chiamarli con il loro nome: pubblico finanziamento alla mafia. E quando, a breve, cifre corrispondenti verranno elargite a Puglia, Calabria e Campania (è una questione di equità!) si ripeta: pubblico finanziamento alla sacra corona unita, alla ‘ndrangheta, alla camorra.

Questa classe politica, non fosse composta solo di vigliacchi acchiappa voti da sempre in combutta con le mafie a prescindere dal colore politico di giunte e presidenti delle regioni meridionali, li chiamerebbe così gli ultimi fondi fas prontamente sbloccati dal governo; perchè sempre questa fine hanno fatto i denari pubblici elargiti nei decenni al Mezzogiorno: sono serviti ad ingrossare i fatturati delle organizzazioni criminali, mai alla crescita economica e sociale e civile di una popolazione che, infatti, continua a languire e sopravvivere su parametri incomparabili a quelli del Centro-Nord.

Ci fosse un dubbio (che non c’è) basti guardare a cosa servono questi ultimi 4 miliardi: come sempre ad appaltare grandi opere pubbliche, a realizzare “le infrastrutture – così ce la raccontano – indispensabili allo sviluppo del Meridione”. E chi li controlla gli appalti pubblici? Dove vanno a finire tutti quei soldi? Nemmeno servono a pagare il cemento indispensabile per far si che l’ospedale di Agrigento (costruito 5 anni fa) non crolli come un castello di sabbia.

Forse lo capiscono perfino i frequentatori più trinaricciuti di questo blog che, se prima non bonifichi il territorio dalle mafie, non puoi e non devi fare alcuna elargizione di denaro pubblico: serve solo ad ingrassare la bestia che si dovrebbe uccidere. Rispetto a dieci, a venti, a trent’anni fa non è mutata nessuna delle condizioni strutturali che condannano il nostro Meridione al sottosviluppo economico e civile. Ed il governo Berlusconi – ricattato dall’accoppiata Lombardo-Miccicchè – interviene con le identiche modalità di dieci, di venti, di trent’anni fa. Con la certezza che otterrà l’identico risultato: garantire la florida perpetuazione delle mafie anche per i prossimi dieci, venti, trent’anni.

In conclusione c’è però una cosa, o meglio un personaggio siciliano, che i leghisti per primi dovrebbero invidiare: Raffaele Lombardo che, in un colpo e due movimenti, ha ottenuto per la sua Sicilia quello che Bossi rincorre da ormai vent’anni per la sua Padania…Nel far cassa a beneficio (?) del proprio territorio i politici merionali confermano "un’efficienza sconosciuta" ai loro colleghi nordisti.


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